Gustaw Herling-Grudziński: differenze tra le versioni

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==''Un mondo a parte''==
===Incipit===
Sul finire dell'[[estate]] del 1940, mi trovavo a Vitebsk. Nei po­meriggi la luce del sole s'indugiava sulle pietre del cortile della prigione, e poi scompariva dietro la facciata rossa dell'edificio vicino. Suoni familiari dal cortile ci raggiungevano dentro la cel­la: il passo pesante dei prigionieri che si avviavano al reparto dei bagni, misto a parole russe di comando e al tintinnio delle chia­vi. Nel corridoio, il guardiano canticchiava sotto voce; ogni tanto metteva da parte il suo giornale, e, con la debita calma, si ac­costava al finestrino ovale della porta della cella. Come a un segnale dato, duecento paia d'occhi smettevano di contemplare con indifferenza il soffitto, e concentravano gli sguardi sul pic­colo vetro della spia. Un occhio enorme penetrava nella cella, si posava in giro su ciascuno di noi, e scompariva; lo sportello di stagno che ricopriva il vetro dall'altra parte tornava al suo po­sto... Tre calci contro la porta significavano: "Preparatevi per il pranzo".
 
===Citazioni===