Jürgen Habermas: differenze tra le versioni

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*La società civile è composta da quelle associazioni e movimenti che più o meno spontaneamente intercettano e intensificano la risonanza suscitata nelle sfere private di vita dalle situazioni sociali problematiche, per poi trasmettere questa risonanza, amplificata, alla sfera politica. Il nucleo della società civile è costituito da una rete associativa che istituzionalizza – nel quadro d' una "messa in scena" di sfere pubbliche – discorsi miranti a risolvere questioni d' interesse generale... Una vitale società civile può svilupparsi solo nel contesto di una cultura politica liberale, nonché su una base di un' intatta sfera privata. Essa può dunque fiorire solo in un mondo di vita già razionalizzato. In caso diverso sorgono dei movimenti populistici che difendono alla cieca le tradizioni ossificate d' un modo di vita minacciato dalla modernizzazione capitalistica.<ref>Citato ne ''la Repubblica'', 28 settembre 2007, p. 41.</ref>
*Per l'autocomprensione normativa della [[modernità]] il [[cristianesimo]] non rappresenta solo un precedente o un catalizzatore. L'[[universalismo]] [[Egualitarismo|egualitario]] - da cui sono derivate le idee di [[libertà]] e convivenza [[solidarietà|solidale]], autonoma condotta di vita ed emancipazione, coscienza morale individuale, diritti dell'uomo e democrazia - è una diretta eredità dell'[[etica]] [[ebraismo|ebraica]] della [[giustizia]] e dell'etica cristiana dell'[[amore]]. Questa eredità è stata continuamente riassimilata, criticata e reinterpretata senza sostanziali trasformazioni. A tutt'oggi non disponiamo di opzioni alternative. Anche di fronte alle sfide attuali della costellazione postnazionale continuiamo ad alimentarci a questa sorgente. Tutto il resto sono chiacchiere [[Postmodernismo|postmoderne]]<ref>Da [https://books.google.it/books?redir_esc=y&hl=it&id=ko4kAQAAIAAJ&focus=searchwithinvolume&q=%22Per+l%27autocomprensione+normativa+della+modernit%C3%A0%22 ''Dialogo su Dio e il mondo. Intervista con Eduardo Mendieta''], in ''Teoria politica'', volume 15, fasc. 1-3, FrancoAngeli, 1999, p. 420. Ora in: Jürgen Habermas, [https://books.google.it/books?id=zPA3i2DJiEwC&pg=PA128#v=onepage&q&f=false ''Tempo di passaggi'', Feltrinelli, 2004, pp. 128-129.</ref><ref>Il passaggio, nell'originale tedesco è «Das Christentum ist für das normative Selbstverständnis der Moderne nicht nur eine Vorläufergestalt oder ein Katalysator gewesen. Der egalitäre Universalismus, aus dem die Ideen von Freiheit und solidarischem Zusammenleben, von autonomer Lebensführung und Emanzipation, von individueller Gewissensmoral, Menschenrechten und Demokratie entsprungen sind, ist unmittelbar ein Erbe der jüdischen Gerechtigkeits- und der christlichen Liebesethik. In der Substanz unverändert, ist dieses Erbe immer wieder kritisch angeeignet und neu interpretiert worden. Dazu gibt es bis heute keine Alternative. Auch angesichts der aktuellen Herausforderungen einer postnationalen Konstellation zehren wir nach wie vor von dieser Substanz. Alles andere ist postmodernes Gerede», in: Jürgen Habermas, [https://books.google.it/books?id=zPA3i2DJiEwC&pg=PA128#v=onepage&q&f=false ''Gespräch über Gott und die Welt''], in ''Zeit der Übergänge. Kleine Politische Schriften IX'', Suhrkamp Verlag, 2001, pp. 128-129.</ref>).
*Per quanto riguarda [[George W. Bush|Bush]], la mia unica speranza è che gli statunitensi siano più intelligenti del loro presidente.<ref>DaDall'intervista "moderata da Georg Blume, ''Crocevia cinese"'', ''Internazionale'', n. 390, 15 giugno 2001, p. 28.</ref>
*Quando il [[Peccato (religione)|peccato]] si è trasformato in [[colpa]], qualcosa è andato perduto.<ref name=ub>Citato in Ulla Berkéwicz, ''Forse stiamo diventando pazzi'', traduzione di Mara Cristina, Casagrande 2004. ISBN 8877133937</ref>
*Quando nell'estate 1953, cioè all'epoca dei miei studi a Bonn, lessi un testo di Heidegger intitolato ''Introduzione alla metafisica'', risalente al 1935, ma appena pubblicato, per me fu immediatamente evidente, in ragione del gergo, della scelta dei concetti e dello stile, che attraverso quei temi, quei pensieri e quelle frasi si stava esprimendo lo spirito del fascismo. Quel libro mi scosse profondamente, perché fino ad allora mi ero considerato un erede spirituale di Heidegger.<ref>Da ''Il valore della filosofia. {{small|Dialogo con Michaël Foessel}}'', traduzione di Anna Maria Brogi, Castelvecchi, Roma, [https://books.google.it/books?id=HmTIDwAAQBAJ&lpg=PT12&ots=GvTDlxLTFL&dq=&pg=PT12#v=onepage&q&f=false pp. 12-13]. ISBN 9788832829402</ref>