Mauro Forghieri: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Gilles Villeneuve]]}} Lui voleva correre. Correva sempre. Gli dava piacere fisico farlo. Ovunque, comunque... Lo ricordo dopo le qualifiche di Anderstorp '78. Eravamo in macchina io e lui. Per arrivare all'albergo dovevamo attraversare un bosco di betulle e lui inscenò una sorta di prova speciale di un [[rally]]: sempre in controsterzo a 180 km/h; io avevo una fifa boia mentre lui sorrideva.<ref>Dall'intervista di Mario Donnini, ''Autosprint'' nº 19, 2007.</ref>
*[[Enzo Ferrari|Ferrari]] era un uomo di intuito. Mi ha creato e, a differenza di quanto accaduto con altri, non mi ha distrutto. Un uomo eccezionale, aggrappato alla concretezza della nostra terra. Abbiamo avuto discussioni accese. Lui urlava e io più di lui, ma alla fine ci si intendeva. Lui dava ai suoi collaboratori la massima libertà, spronando sull'innovazione. Noi due simili? No. Io sono un tecnico che ragiona sulla base di dati, lui lo faceva sulle sensazioni, peraltro spesso azzeccate.<ref>Citato in Pino Allievi, ''[https://www.gazzetta.it/Formula-1/12-01-2015/f1-forghieri-ferrari-100462350856.shtml Forghieri, il genio non va mai in pensione]'', ''gazzetta.it'', 12 gennaio 2015.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Ferrari 312 T4]]}} Dopo almeno due anni di assoluti divieti il Commendatore {{NDR|Enzo Ferrari}} ci aveva dato il permesso di costruire una monoposto con le minigonne. Evidentemente Ferrari aveva rinunciato a combattere una guerra politica contro gli inglesi, pur sapendo che la Federazione aveva tollerato delle vetture che erano illegali. [...] Quando la definirono brutta ci rimasi male, perché la T4 era il frutto di un grosso lavoro in galleria del vento da parte di Poncini: noi sapevamo di non avere tutta l'esperienza degli inglesi in fatto di minigonne e quindi abbiamo estremizzato dei concetti nella parte superiore della macchina. [...] Però la nostra down force non era pari a quella di Williams e Ligier, pagavamo qualcosa agli inglesi perché ci mancava l'esperienza sulle minigonne. All'epoca si disse che i problemi erano dovuti al motore piatto che non favoriva lo sfogo dei tunnel Venturi: non era vero niente, avevamo raggiunto degli ottimi risultati anche con il boxer. [...] gli inglesi avevano trovato un sistema affinché le minigonne restassero sempre sigillate al terreno, mentre noi sulle piste veloci e con dei sobbalzi come Brands Hatch ci trovavamo in difficoltà perché la bandella restava alzata sulle gibbosità e perdevamo molto carico all'improvviso.<ref>Citato in Franco Nugnes, ''[https://it.motorsport.com/f1/news/ferrari-312-t4-sono-passati-40-anni-dal-mondiale-di-scheckter-e-villeneuve/4325775/ Ferrari 312 T4: sono passati 40 anni dal mondiale di Scheckter e Villeneuve]'', ''motorsport.com'', 18 gennaio 2019.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Ferrari 312 B]]}} Tanto per cominciare, smettiamola di chiamarlo Boxer, perché era un propulsore piatto di 180 gradi. La sigla era 312 B non per richiamare la parola Boxer, ma solo perché era la monoposto che seguiva la 312. [...] Avevamo 450 cavalli a 12 mila giri al minuto, mentre gli inglesi giravano a 10 mila giri! [...] Le forme della 312 B sono un po' particolari perché questa monoposto l'avevo pensata perché fosse la prima Ferrari a quattro ruote motrici. Doveva avere un giunto idraulico centrale progressivo che era stato studiato in collaborazione con il Centro Ricerche Fiat di Orbassano e che doveva essere in grado di ripartire la coppia sui due assi al variare del comportamento della monoposto: sull'anteriore quando si manifestava del sovrasterzo e viceversa quando c'era del sottosterzo. [...] Mi bloccò il Commendatore, le trazioni integrali furono vietate per regolamento e sono sicuro che Ferrari ci mise lo zampino nel far prendere la decisione alla Federazione. Insomma avevo trovato il... nemico in casa.<ref>Citato in Franco Nugnes e Giorgio Piola, ''[https://it.motorsport.com/f1/news/f1-ferrari-312b-forghieri-laveva-pensata-a-trazione-integrale/4654828/ Ferrari 312B: Forghieri l'aveva pensata a trazione integrale]'', ''motorsport.com'', 17 gennaio 2020.</ref>
*A volte ho invidiato [[Colin Chapman]], perché genio lo è stato davvero. Però va anche detto che molte delle soluzioni Lotus a lui attribuite in realtà le avevano pensate altri. E qui era la sua forza: sapeva acquisire le buone idee.<ref>Dall'intervista ad ''Autosprint'' nº 3, 2015; citato in ''Forghieri ottanta voglia di stupire'', ''Autosprint Gold Collection'' nº 10, dicembre 2020, p. 14.</ref>
*{{NDR|Sulla vittoria [[Ferrari]] alla 24 Ore di Le Mans 1965}} Per fortuna vincemmo con la 275 Le Mans della scuderia Nart di Chinetti, guidata da Grégory e Rindt. Ma le nostre vetture ebbero problemi con i dischi freno che si crepavano. Però avevamo visto che si trattava di pezzi di serie, montati anche sulle berlinette 275 GTB. Ce n'erano parecchie nei parcheggi. Così mandammo i meccanici a smontarli per piazzarli sulle vetture da corsa. Lasciammo un biglietto sui parabrezza, chiedendo scusa e che li avremmo restituiti. I clienti furono grandiosi, non dissero nulla, anzi ci ringraziarono.<ref>Dall'intervista di Cristiano Chiavegato, ''[https://motori.ilmattino.it/motorsport/le_mans_forghieri_ferrari-1087882.html Forghieri, l'ultimo degli ingegneri "totali": «Che avventura il trionfo Ferrari nel 1965»]'', ''ilmattino.it'', 12 giugno 2015.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Ferrari 312 T4]]}} Dopo almeno due anni di assoluti divieti il Commendatore {{NDR|Enzo Ferrari}} ci aveva dato il permesso di costruire una monoposto con le minigonne. Evidentemente Ferrari aveva rinunciato a combattere una guerra politica contro gli inglesi, pur sapendo che la Federazione aveva tollerato delle vetture che erano illegali. [...] Quando la definirono brutta ci rimasi male, perché la T4 era il frutto di un grosso lavoro in galleria del vento da parte di Poncini: noi sapevamo di non avere tutta l'esperienza degli inglesi in fatto di minigonne e quindi abbiamo estremizzato dei concetti nella parte superiore della macchina. [...] Però la nostra down force non era pari a quella di Williams e Ligier, pagavamo qualcosa agli inglesi perché ci mancava l'esperienza sulle minigonne. All'epoca si disse che i problemi erano dovuti al motore piatto che non favoriva lo sfogo dei tunnel Venturi: non era vero niente, avevamo raggiunto degli ottimi risultati anche con il boxer. [...] gli inglesi avevano trovato un sistema affinché le minigonne restassero sempre sigillate al terreno, mentre noi sulle piste veloci e con dei sobbalzi come Brands Hatch ci trovavamo in difficoltà perché la bandella restava alzata sulle gibbosità e perdevamo molto carico all'improvviso.<ref>Citato in Franco Nugnes, ''[https://it.motorsport.com/f1/news/ferrari-312-t4-sono-passati-40-anni-dal-mondiale-di-scheckter-e-villeneuve/4325775/ Ferrari 312 T4: sono passati 40 anni dal mondiale di Scheckter e Villeneuve]'', ''motorsport.com'', 18 gennaio 2019.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Ferrari 312 B]]}} Tanto per cominciare, smettiamola di chiamarlo Boxer, perché era un propulsore piatto di 180 gradi. La sigla era 312 B non per richiamare la parola Boxer, ma solo perché era la monoposto che seguiva la 312. [...] Avevamo 450 cavalli a 12 mila giri al minuto, mentre gli inglesi giravano a 10 mila giri! [...] Le forme della 312 B sono un po' particolari perché questa monoposto l'avevo pensata perché fosse la prima Ferrari a quattro ruote motrici. Doveva avere un giunto idraulico centrale progressivo che era stato studiato in collaborazione con il Centro Ricerche Fiat di Orbassano e che doveva essere in grado di ripartire la coppia sui due assi al variare del comportamento della monoposto: sull'anteriore quando si manifestava del sovrasterzo e viceversa quando c'era del sottosterzo. [...] Mi bloccò il Commendatore, le trazioni integrali furono vietate per regolamento e sono sicuro che Ferrari ci mise lo zampino nel far prendere la decisione alla Federazione. Insomma avevo trovato il... nemico in casa.<ref>Citato in Franco Nugnes e Giorgio Piola, ''[https://it.motorsport.com/f1/news/f1-ferrari-312b-forghieri-laveva-pensata-a-trazione-integrale/4654828/ Ferrari 312B: Forghieri l'aveva pensata a trazione integrale]'', ''motorsport.com'', 17 gennaio 2020.</ref>
*{{NDR|Su [[Frank Williams]]}} [...] era nato per essere un combattente, ed è combattendo che si è guadagnato il rispetto di tutta la F1. Era un uomo puro, dedicato anima e corpo a quel mestiere, al mestiere delle corse.<ref>Dall'intervista di Andrea Fanì, ''[https://www.gazzetta.it/Formula-1/03-12-2021/frank-williams-forghieri-un-puro-nato-lottare-f1-430257437286.shtml Williams, il ricordo di Forghieri: "Un puro nato per lottare in F1"]'', ''gazzetta.it'', 3 dicembre 2021.</ref>
*Non posso dimenticare la fase di sviluppo della [[Ferrari 312 T|312 T]], in un'epoca, per fortuna, in cui ci potevamo permettere il lusso di effettuare importanti trasferte invernali per sostenere test privati con il bel tempo, prima dell'avvio del campionato [[Formula 1]]. Proprio sul tracciato di Kyalami riuscimmo a mettere perfettamente a punto la 312 T la vigilia di Natale del 1974 — prima del debutto avvenuto su quel circuito, realizzando sul posto con mezzi di fortuna un nuovo serbatoio dell'olio, perché quello portato in Sud Africa evidenziava notevoli problemi nelle curve e controcurve veloci. Tante volte nella mia carriera mentre disegnavo motori, telai o sospensioni, mi convincevo di realizzare un capolavoro, quando poi il responso della pista confermava l'entità della mia "cazzata". Venne dunque in nostro soccorso un bidone di latta abbandonato nel box che, con i dovuti adattamenti, si rivelò un serbatoio di gran lunga migliore rispetto a quello per il quale avevo passato notti insonni. Una volta montato sulla monoposto — con ottimi risultati in pista — adottammo tutte le precauzioni affinché non venisse fotografato, in quanto i test della [[Scuderia Ferrari|Ferrari]] erano seguiti con grande attenzione in qualsiasi parte del mondo andassimo a provare. Prima di lasciare Kyalami per ritornare in Italia, avevo telefonato a Enzo Ferrari — una notizia che valeva per lui un regalo di Natale — informandolo che avevamo risolto il problema con successo, costruendo un serbatoio tutto nuovo che funzionava alla perfezione. Quando arrivammo a Maranello, il "Vecchio" ci stava aspettando perplesso ma curioso di vedere la nuova realizzazione: "Ma cos'è questa roba qui?", esclamò incredulo Enzo Ferrari nel vedere un grande contenitore in alluminio della [[Coca Cola]], modificato e adattato all'uso per una Ferrari di Formula 1. Quello fu il vero motivo per cui non volevamo venisse fotografata. La Ferrari salvata nell'onore da un bidone di Coca Cola. Altri tempi.<ref>Da Mauro Coppini (a cura di), ''Machina.0 – "Mauro Forghieri Deus Ex Machina"'', FormulaPassion, gennaio 2019, ISBN 9788894414912; citato in ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/storia/pillole-f1-forghieri-e-il-natale-in-ferrari-enzo-coca-cola-598589.html Pillole F1 / Forghieri e il Natale in Ferrari]'', ''formulapassion.it'', 24 dicembre 2021.</ref>