Parmenide: differenze tra le versioni

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*Infatti, questo non potrà mai imporsi: che siano le cose che non sono!<br> Ma tu da questa via di ricerca allontana il pensiero,<br> né l'abitudine, nata da numerose esperienze, su questa via ti forzi<br> a muovere l'occhio che non vede, l'orecchio che rimbomba<br> e la lingua, ma con la ragione giudica la prova molto discussa<br>che da me ti è stata fornita. (''frammento 7'')
*Resta solo un discorso della via:<br> che "è". Su questa via ci segni indicatori<br>assai numerosi: che l'essere è ingenerato e imperituro,<br> infatti è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine.<br> Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto,<br> [[Uno (filosofia)|uno]], continuo. Quale origine, infatti, cercherai di esso?<br> Come e da dove sarebbe cresciuto? Dal non-essere non ti concedo<br>né di dirlo né di pensarlo, perché non è possibile né dire né pensare<br>che non è. Quale necessità lo avrebbe mai costretto<br>a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla?<br>Perciò è necessario che sia per intero, o che non sia per nulla.<br>E neppure dall'essere concederà la forza di una certezza<br>che nasca qualcosa che sia accanto ad esso. Per questa ragione né il nascere<br>né il perire concesse a lui la Giustizia, sciogliendolo dalle catene,<br> ma saldamente lo tiene. La decisione intorno a tali cose sta in questo:<br>"è" o "non è". Si è quindi deciso, come è necessario,<br>che una via si deve lasciare, in quanto è impensabile e inesprimibile, perché non del vero<br>è la via, e invece che l'altra è, ed è vera.<br>E come l'essere potrebbe esistere nel futuro? E come potrebbe essere nato?<br>Infatti, se nacque, non è; e neppure esso è, se mai dovrà essere in futuro.<br>Così la nascita si spegne e la morte rimane ignorata.<br>E neppure è divisibile, perché tutto intero è uguale;<br>né c'è da qualche parte un di più che possa impedirgli di essere unito,<br>né c'è un di meno, ma tutto intero è pieno di essere.<br>Perciò è tutto intero continuo: l'essere, infatti, si stringe con l'essere.<br>Ma immobile, nei limiti dei grandi legami<br>è senza un principio e senza una fine, poiché nascita e morte<br>sono state cacciate lontane e le respinse una vera certezza.<br>E rimanendo identico e nell'identico, in sé medesimo giace,<br>e in questo modo rimane là saldo. Infatti, Necessità inflessibile<br>lo tiene nei legami del limite, che lo rinserra tutt'intorno,<br>poiché è stabilito che l'essere non sia senza un compimento:<br>infatti non manca di nulla; se, invece, lo fosse, mancherebbe di tutto.<br>Lo stesso è il pensare e ciò a causa del quale è il pensiero,<br>perché senza l'essere nel quale è espresso,<br>non troverai il pensare. Infatti, nient'altro o è o sarà<br>all'infuori dell'essere, poiché la Sorte lo ha vincolato<br>ad essere un intero ed immobile. Per esso saranno nomi tutte<br> quelle cose che hanno stabilito i mortali, convinti che fossero vere:<br>nascere e perire, essere e non-essere,<br>cambiare luogo e mutare luminoso colore.<br>Inoltre, poiché c'è un limite estremo, esso è compiuto<br>da ogni parte, simile a massa di ben rotonda sfera,<br>a partire dal centro uguale in ogni parte: infatti, né in qualche modo più grande<br>né in qualche modo più piccolo è necessario che sia, da una parte o da un'altra.<br>Né, infatti, c'è un non-essere che gli possa impedire di giungere<br>all'uguale, ne è possibile che l'essere sia dell'essere<br>più da una parte e meno dall'altra, perché è un tutto inviolabile.<br>Infatti, uguale da ogni parte, in modo uguale sta nei suoi confini.
*Qui pongo termine al discorso che si accompagna a certezza e al pensiero<br>intorno alla Verità; da questo punto le opinioni mortali<br>devi apprendere, ascoltando l'ordine seducente delle mie parole.<br>Infatti, essi stabilirono di dar nome a due forme<br>l'unità delle quali per loro non è necessaria: in questo essi si sono ingannati.<br>Le giudicarono opposte nelle loro strutture, e stabilirono i segni che le distinguono,<br>separatamente gli uni dagli altri: da una lato, posero l'etereo fuoco della fiamma,<br>che è benigno, molto leggero, a sé medesimo da ogni parte identico,<br>e rispetto all'altro, invece, non identico; dall'altro lato, posero anche l'altro per se stesso,<br>come opposto, notte oscura, di struttura densa e pesante.<br>Questo ordinamento del mondo, veritiero in tutto, compiutamente ti espongo,<br>così che nessuna convinzione dei mortali potrà fuorviarti. (''frammento 8'')<br>
*Ma dal momento che tutto è denominato luce e tenebra<br>e queste, secondo le loro attitudini sono applicate a questo e a quello,<br>tutto è pieno insieme di luce e di tenebra invisibile,<br>pari l'una e l'altra, perché né con l'una né con l'altra c'è il nulla. (''frammento 9'')
*Conoscerai l'eterea natura e quanti astri sono<br>nell'etere e della pura e tersa lampada<br>del sole l'opera distruttrice, e di dove derivarono;<br>e apprenderai l'errabondo agire della luna dal tondo occhio<br>e la sua natura; conoscerai inoltre di dove la volta celeste che tutto circuisce<br>nacque e come la Necessità guidandola la costrinse<br>a osservare i limiti degli astri. (''frammento 10'')