Soraya Esfandiary Bakhtiari: differenze tra le versioni

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*Perché una rosa profuma di rosa e un giardino sa di giardino? Da piccoli non ci si sofferma mai a riflettere. La vita ci appare come un dono e respirare è un atto naturale.<br>Solo più tardi, molto più tardi, prendono forma i ricordi... densi di odori, di colori, circonfusi da un alone di nostalgia.<br>Nostalgia o bisogno di far rivivere le cose? (p. 12)
*La consapevolezza di essere allo stesso tempo cristiana e musulmana, ma in fondo di non essere né l'una né l'altra cosa, ha creato in me due poli opposti fra i quali si svolgerà tutta la mia vita. L'uno è testardamente europeo, l'altro ferocemente persiano e, divisa fra la tenerezza di una madre e la forza di un padre che adoravo, ho continuato a fluttuare come un diavoletto di Cartesio fra due culture profondamente diverse. (pp. 16-17)
*In Iran si ha tanta paura che una giovane frequenti uomini o ragazzi indigeniindegni di lei, rovinandosi, che si cerca di prepararla al matrimonio molto presto, prima che accada qualcosa di irreparabile. Si cerca di istruirla fin dalla culla. (p. 17)
*Io ero terribilmente ignorante, non sapevo nulla. Nulla della geografia e delle leggende del mio paese, nulla della sua storia né della religione musulmana. Mi sentivo analfabeta e il mio orgoglio ne soffriva enormemente, tanto più che ero consapevole di sapere moltissime altre cose che i miei compagni di scuola ignoravano. Ma a che mi serviva parlare tedesco, inglese, francese e suonare il pianoforte? (p. 25)
*A sette anni Soraya sognava di trovare un giorno un buon lavoro, una professione autentica, solida, di quelle di cui parlano i libri.<br>Voleva diventare investigatrice. Era affascinata da Sherlock Holmes, da Arsenio Lupin e da Hercule Poirot, gli eroi che aveva scoperto nei romanzi che sua madre leggeva e rileggeva per dimenticare l'Iran e mantenere vivo un sia pur tenue legame con l'Europa.<br>E Soraya pensava: «Più avanti, quando sarò grande, andrò in una grande città come Londra o Parigi, una città in cui si commettono veri delitti, con veri assassini come Jack lo Squartatore...».<br>Ma per raggiungere quella meta era necessario che Soraya terminasse gli studi.<br>Amavo l'ingenuità di quella Soraya.<br>L'ho mantenuta intatta? (p. 28)