Mortalità: differenze tra le versioni

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*''Non sapevamo che saremmo stati vivi – | né quando – saremo morti – | l'ignoranza è la nostra Corazza – | indossiamo la Mortalità | con leggerezza come una Veste Scelta | finché siamo chiamati a deporla – | dall'intrusione, Dio è svelato – è lo stesso con la Vita.'' ([[Emily Dickinson]])
*Non si può vivere continuando a meditare sulla propria mortalità. Bisogna dimenticarsela. Sebbene prima o poi il pensiero ritornerà, si deve sempre cercare di scacciarlo via, soffocarlo, altrimenti potrebbe radicarsi nella coscienza e rendere la vita una miseria. Non si può pensare al fatto che si deve morire, altrimenti si impazzisce. C'è solo una cosa che può salvare l'uomo dalla pazzia, ed è l'incertezza. La vita del condannato a morte è diversa da quella di una persona normale solo perché il primo sa con esattezza quando morirà, mentre il secondo ne è totalmente all'oscuro e perciò ha la percezione di poter vivere per sempre, anche se esiste sempre una piccola possibilità che potrebbe finire ucciso il giorno successivo, per una disgrazia. La morte non fa paura di per sé, ciò che si teme è l'attesa. ([[Dmitrij Gluchovskij]])
*Ogni bene dei mortali è mortale. ([[Metrodoro di Lampsaco (epicureo)]])
*Ognuno saprà di essere completamente mortale, senza possibilità di resurrezione, e accetterà la morte con orgoglio e tranquillità, come un dio. Nel suo orgoglio egli capirà che non deve lamentarsi se la vita è un attimo, e amerà il proprio fratello senza bisogno di alcuna ricompensa. L'amore colmerà solamente quell'attimo della vita, ma la consapevolezza della sua fugacità basterà da sola a ravvivarne tanto la fiamma, quando invece tale fiamma si disperdeva prima nelle speranze di un amore ultraterreno e infinito. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''[[I fratelli Karamazov]]'')
*Quando avrai deposto la tua mortalità e ti sarai rivestito dell'immortalità, allora vedrai Dio secondo i tuoi meriti. ([[Teofilo di Antiochia]])