Noi credevamo (film): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 47:
*Non avete mai amato i Savoia, Domenico, lo so. Ma dovete riconoscere che infine, oggi, [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele]] è Re d'Italia, e di una Italia unita, anche se ancora priva di Roma e Venezia. L'albero è stato piantato, con delle radici malate, ma è stato piantato. ('''Cristina di Belgiojoso''')
*''Quando all'appello | di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], | tutti i suoi figli, | suoi figli baldi, | daranno uniti | fuoco alla [[mina (ordigno)|mina]], | camicia rossa | garibaldina.'' ('''coro di Garibaldini''')
*In questo parlamento, non sarà certo permesso discutere su quanto ciascun patriota ha sofferto e fatto. Gli esuli e gli ex-galeotti verranno celebrati tutti allo stesso livello, come dei rottami da enumerare sbrigativamente, i cui discorsi non producono che noia. Sono andato via come sono arrivato, nessuno mi ha notato, ma io non conto. Eravamo tanti, eravamo insieme, il carcere non bastava. Noi la lotta dovevamo cominciarla quando ne uscimmo. Noi: dolce parola. Noi credevamo. ('''Domenico''', monologo finale)
 
==Dialoghi==
*{{NDR|Nei giorni precedenti l'attentato a [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]]}} '''Orsini''': Angelo, si è radicata in me l'idea che voi abbiate sull'animo qualcosa di terribile, di sporco, di sanguinoso, e che nello stesso tempo vi rende terribilmente ridicolo. Voi volete gettarvi in questo delitto come una via d'uscita, e non capisco da che cosa.<br />'''Angelo''': Non avete voi forse ucciso un servo di vostro zio? Un pover'uomo, per futilissimi motivi.<br />'''Orsini''': Ero un ragazzo.<br />'''Angelo''': Eravamo tutti ragazzi. Però noi poi siamo diventati degli assassini, e non c'è nessun Paradiso da conquistare, lo sapete.
*{{NDR|al ritorno a casa dopo decenni}} '''Domenico''': E Caterina addo' sta?<br />'''Prete''': Non sta qua, face 'a serva. Tua sorella, fa la serva a casa di don Tiburzio... Tu hê capito chi è don Tiburzio? È quello che si è pigliata la robba nostra, quando ce l'hanno confiscata... Tu non parli, stai citto? E dice 'na parola. Dice almeno ca te dispiace. È per mezzo tuo che i Borboni ce l'hanno confiscata, perché tu non la potevi chiedere la grazia, tu dovevi restare in galera, dovevi fare l'Italia.<br />'''Domenico''': ... Da quanto tempo mamma non parla più?<br />'''Prete''': Dieci anni.
 
==[[Explicit]]==
*In questo parlamento, non sarà certo permesso discutere su quanto ciascun patriota ha sofferto e fatto. Gli esuli e gli ex-galeotti verranno celebrati tutti allo stesso livello, come dei rottami da enumerare sbrigativamente, i cui discorsi non producono che noia. Sono andato via come sono arrivato, nessuno mi ha notato, ma io non conto. Eravamo tanti, eravamo insieme, il carcere non bastava. Noi la lotta dovevamo cominciarla quando ne uscimmo. Noi: dolce parola. Noi credevamo. ('''Domenico''', monologo finale)
 
==Note==