Carmelo Pittera: differenze tra le versioni

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*Il problema che dobbiamo affrontare oggigiorno è la scomparsa dell'educazione fisica "informale". Oggi i bambini non giocano più sulla strada, non entrano in relazione l'uno con l'altro in modo casuale, le strutture sono sempre quelle di gruppi fissi e, sfortunatamente, i genitori, pur coscienti che i loro figli necessitano di movimento, li portano nei vari clubs dove trovano scuole sportive, ma non è questo ciò di cui hanno realmente bisogno i bambini. Essi hanno bisogno di giocare in attività che permettano loro di prepararsi per quando si troveranno nelle condizioni psicologiche, sociali e fisiche per entrare nel mondo dello sport. {{NDR|«E quale sarebbe quest'età?»}} Fino ai 10 anni non è il mondo dello sport ciò di cui ha bisogno un bambino. Un bambino di 5 anni fa tennis in un club e sta male. Che interesse potrebbe esserci? Non è che un bambino di 5 anni non debba entrare in un club. Deve andarci, ma si dovrebbe dare ai ragazzi ciò che un tempo dava loro la strada: il gioco.<ref name="fundacionpittera">Da un'intervista al ''Clarín''; citato in ''[https://fundacionpittera.com/it/oggi-ragazzi-non-giocano-sulla-strada/ "Oggi i ragazzi non giocano sulla strada"]'', ''Fundacionpitterafundacionpittera.com'', 24 ottobre 2017.</ref>
*{{NDR|«Come fanno [...] i genitori a decidere che sport far fare ai propri figli?»}} Non sono i genitori a doverlo decidere. Sono i bambini stessi che lo devono fare. La saggezza propria dei ragazzi garantisce che la scelta che prenderanno poi sarà quella giusta.<ref name="fundacionpittera"/>
 
{{Int2|''[https://www.gazzetta.it/Volley/29-11-2017/volley-pittera-quel-gabbiano-d-argento-che-non-ha-mai-smesso-volare-230978798525.shtml Quel Gabbiano d'argento che non ha mai smesso di volare]''|Intervista di Maurizio Nicita, ''Gazzettagazzetta.it'', 30 novembre 2017.}}
*Quando allenavo la Paoletti [primo club siciliano a vincere uno scudetto, era il 1978, ''ndr''] appena finivo correvo in altre palestre di Catania o anche nelle scuole e sui campi di calcio per vedere bambini allenarsi. Mi ha sempre affascinato il movimento, lo sviluppo degli schemi motori, come il cervello lavora per elaborarli.
*Papà ripeteva sempre: "In casa ho un asino e una chitarra". Il metaforico suono della chitarra era quello di mio fratello, medico e poi primario. L'asino ovviamente ero io perché mi occupavo di sport, ritenuto inferiore.
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*Far crescere bene i nostri ragazzi, al di là della disciplina che poi praticheranno una volta cresciuti, significa anche avere un Paese più sano che spende meno per la sanità.
 
{{Int2|''[https://www.volleynews.it/lex-ct-azzurro-carmelo-pittera-nel-78-arrivammo-finale-solo-grazie-al-pubblico-roma/ "Nel '78 arrivammo in finale solo grazie al pubblico di Roma"]''|Da un'intervista a ''Repubblica Sport''; citato in ''Volleynewsvolleynews.it'', 10 settembre 2018.}}
*La [[pallavolo]] è uno sport semplice ma anche complessissimo da giocare. Ci sono dei meccanismi esatti, come quelli di un orologio.
*{{NDR|Sul mondiale di pallavolo 1978, primo importante risultato della nazionale italiana col secondo posto finale}} Il PalaEur era impressionante. Molti ragazzi li avevo portati in nazionale da Catania, avevamo vinto quell'anno il primo scudetto di una squadra siciliana nella storia dello sport italiano. I giocatori erano identificati con le città nelle quali erano nati: i catanesi giocavano a Catania, i torinesi a Torino, i milanesi a Milano. Creammo in due settimane un seguito formidabile. Ma era talmente fuori dal mondo che l'Italia potesse giocare bene a pallavolo che durante la finale, tale era l'impreparazione anche della [[Rai]], interruppero il collegamento per mostrare una corsa ippica.
*In un certo senso, è attraverso lo sport che il [[comunismo]] ha iniziato a sfarinarsi, gli atleti erano i pochissimi sovietici che potevano viaggiare, informarsi, vedere con i loro occhi quanto accadeva nel nostro mondo.
*{{NDR|«[...] quel Mondiale fu la nostra fortuna»}} Iniziammo a studiare. E creammo il programma Volley '85, con Alexander Skiba e altri grandi allenatori dell'area sovietica. La [[Generazione di fenomeni|{{sic|Generazione di Fenomeni}}]] nacque così, [[Julio Velasco|Velasco]] arrivò a lavoro completato e si trovò in mano una squadra di ragazzi selezionati e impostati dal nostro lavoro febbrile, che non viene molto spesso ricordato, purtroppo.
 
==Note==