Dacia Maraini: differenze tra le versioni

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*Non c'è niente di peggio del fanatismo religioso. Le guerre più feroci, i delitti più crudeli, i massacri più spietati sono stati fatti nella storia in nome di un Dio tirannico e affamato di potere. Ignari della parola di Cristo o di Budda o di Maometto che non hanno parlato di scannare, sgozzare, bruciare vive le persone.<ref>Dall'intervista di Gabriele Lippi, ''[http://www.lettera43.it/esclusive/dacia-maraini-l-isis-il-buon-sensoprevarra_43675164905.htm Dacia Maraini: "L'Isis? Il buon senso prevarrà"]'',''Lettera43.it'', 11 maggio 2015.</ref>
*Non vado molto volentieri in [[Sicilia]] perché mi piange il cuore a vedere gli scempi del paesaggio. Non ho più nulla laggiù, salvo qualche caro amico che continuo a frequentare.<ref>Citato in ''[http://italish.eu/dacia-maraini-italishmagazine/ Tra la Sicilia e l'Irlanda: ItalishMagazine intervista Dacia Maraini]'', ''Italish Magazine'', 26 ottobre 2013.</ref>
*[[Platone]] pensava che la nostra conoscenza derivasse da una memoria antica, chiamata anamnesi. Un ricordo che prende le mosse da una formula matematica. La conoscenza di un luogo lontano e perduto che si chiama [[Iperuranio]], capisci Daciuzza, un luogo conosciuto dalla nostra memoria primaria, quella antecedente alla nostra nascita.<ref>Da ''La grande festa'', Bur, 2012, [https://books.google.it/books?id=D9NlUmtLaloC&pg=PT69 p. 69]. ISBN 8858636139</ref>
*{{NDR|Sull'infanzia in Giappone}} Ricordi buoni e ricordi cattivi. Buoni perché i giapponesi sono un popolo con cui sono rimasta amica e vicina, amica di un popolo straordinario e di grande generosità e solidarietà. Cattivi perché sono stata nemica. Cattivi perché sono stata rinchiusa in un campo di concentramento. Ma già da piccola avevo imparato a distinguere la gente comune, che era contro la guerra e solidale anche con noi nemici in quanto antifascisti, dai poliziotti e dalle guardie del campo che erano dei sadici.<ref>Citato in ''[http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Hiroshima-la-bomba-atomica-nel-ricordo-di-Dacia-Maraini-Eravamo-rinchiusi-in-campo-non-lontano-a349196f-98f4-441c-9ec1-9dfc6001aca1.html Hiroshima, la bomba atomica nel ricordo di Dacia Maraini: "Eravamo rinchiusi in campo non lontano"]'', ''Rainews.it'', 6 agosto 2015.</ref>
*Rifiutando il concetto di schiavitù umana si arriva, per onestà intellettuale, ad ammettere anche l'ingiustizia della schiavitù nei riguardi degli [[animali]].<ref>Dal [http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/gli-interventi/27-dacia-maraini messaggio] per la ''Giornata per la Coscienza degli Animali'', 13 maggio 2010.</ref>
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===Citazioni===
*{{NDR|[[Rastrellamento del ghetto di Roma]]}} Gli ebrei romani nell'ottobre del '43 avevano pensato di essere salvi dopo aver consegnato, in cambio della sicurezza, cinquanta chili d'oro che avevano tanto faticato a trovare, al maggiore delle SS [[Herbert Kappler|Kappler]]. I nazisti avevano assicurato che, una volta ricevuto quell'oro, avrebbero lasciato in pace gli ebrei del ghetto di Roma. Invece, il 16 ottobre, sono arrivati la mattina presto con i carri bestiame e vi hanno chiuso dentro i giudei su cui sono riusciti a mettere le mani: donne, bambini, anziani che non erano riusciti a scappare. Sono tutti deportati ad Auschwitz. (cap. XIX, p. 107)
 
==''La grande festa''==
===Citazioni===
*[[Platone]] pensava che la nostra conoscenza derivasse da una memoria antica, chiamata anamnesi. Un ricordo che prende le mosse da una formula matematica. La conoscenza di un luogo lontano e perduto che si chiama [[Iperuranio]], capisci Daciuzza, un luogo conosciuto dalla nostra memoria primaria, quella antecedente alla nostra nascita.<ref>Da ''La grande festa'', Bur, 2012, [https://books.google.it/books?id=D9NlUmtLaloC&pg=PT69 p. 69]. ISBN 8858636139</ref>
*Nel passato l'ora della morte veniva considerata un momento di santità, di bellezza ineffabile e di comunione estrema con coloro che rimanevano. Una grande festa... Al morente che nutriva tale aspettativa di rado essa veniva negata, era la sua consolazione, la consolazione di coloro che gli volevano bene per il fatto di doversi separare. Per molti tale certezza era la fonte della speranza non solo di una buona morte, ma anche dell'esistenza di Dio e di una vita ultraterrena.<ref>Da ''La grande festa'', Bur, 2012, p. 116. ISBN 8858636139</ref>
 
==''Memorie di una ladra''==
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*Dacia Maraini, ''Dentro le parole. Aforismi e pensieri'', Marlin Editore. ISBN 8860430038
*Dacia Maraini, ''Il treno dell'ultima notte'', Rizzoli, 2008. ISBN 9788817021661
Dacia Maraini, ''La grande festa'', BUR, 2012. ISBN 9788817061209
*Dacia Maraini, ''La lunga vita di Marianna Ucrìa'', Rizzoli.
*Dacia Maraini, ''La ragazza di via Maqueda'', Rizzoli, 2009. ISBN 9788817033664