Basilicata: differenze tra le versioni

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*''Al pellegrino che s'affaccia ai suoi valichi, | a chi scende per la stretta degli Alburni | o fa il cammino delle pecore lungo le coste della Serra, | al nibbio che rompe il filo dell'orizzonte | con un rettile negli artigli, all'emigrante, al soldato, | a chi torna dai santuari o dall'esilio, a chi dorme | negli ovili, al pastore, al mezzadro, al mercante, | la Lucania apre le sue lande, | le sue valli dove i fiumi scorrono lenti | come fiumi di polvere. || Lo spirito del silenzio sta nei luoghi | della mia dolorosa provincia. Da Elea a Metaponto, | sofistico e d'oro, problematico e sottile, | divora l'olio nelle chiese, mette il cappuccio | nelle case, fa il monaco nelle grotte, cresce | con l'erba alle soglie dei vecchi paesi franati. || Il sole sbieco sui lauri, il sole buono | con le grandi corna, l'odoroso palato, | il sole avido di bambini, eccolo per le piazze! | Ha il passo pigro del bue, e sull'erba, | sulle selci lascia le grandi chiazze | zeppe di larve. || Terra di mamme grasse, di padri scuri | e lustri come scheletri, piena di galli | e di cani, di boschi e di calcare, terra | magra dove il grano cresce a stento | (''carosella, granturco, granofino'') | e il vino non è squillante (menta | dell'Agri, basilico del Basento!) | e l'uliva ha il gusto dell'oblio, | il sapore del pianto.'' ([[Leonardo Sinisgalli]])
*Dopo la caduta di Altamura, Sciarpa soggiogò i bravi abitanti di Avigliano, [[Potenza (Italia)|Potenza]], Muro, Picerno, Santo Fele, Tito ec. ec. i quali si erano uniti per la difesa comune [...] Ma anche cedendo al vincitore conservarono tanto di quell'ascendente che il valore dà sul numero, che fecero una capitolazione onorevole [...] Ben poche nazioni possono gloriarsi di simili esempj di valore. ([[Vincenzo Cuoco]])
*''E' amara l'acqua dei nostri fiumi: | troppe lagrime abbiamo versato. | Se ci mangia la frana i magri campi | e ci spia la malaria dai canneti, | più ci attacchiamo a questa terra dura, | senza canti e leggende, terra chiusa | tra la roccia e i dirupi, noi che amiamo | l'ulivo che piantiamo nell'argilla | e il grano stento, conteso alla gramigna | e alla palude.'' ([[Giulio Stolfi]])
*Generosi della Lucania, crederei frodare lode al coraggio, al genio, all'abilità vostra se non attestassi pubblicamente la simpatia che vi debbo. Nell'opera che sì brevemente iniziaste, io trovo questo di segnalato; e cioè a circostanze pari niuno tentò così risolutamente nel passato pochi riusciranno sì bene in avvenire. Voi senza mezzi speciali, sotto giogo di ferro, osteggiati da miglia di manigoldi, con a fronte l'idra comunista, spiati, interdetti sin dentro al pensiero … Voi, così ridotti! Guardaste in faccia il nostro fiero destino – sorgeste – vi costituiste. Vi scrivo nella più viva parte del cuore, né oblierò mai la bravura, l'umanità, la solerzia vostra, o egregi lucani. Abbiate le mie lodi, come a distinti collaboratori nell'eccelso risorgimento d'Italia. ([[Giuseppe Garibaldi]])
*Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all'ombra. ([[Leonardo Sinisgalli]])