Aldo Masullo: differenze tra le versioni

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*[[Giordano Bruno]] ha rappresentato con il suo pensiero una rottura tra l'epoca pre-moderna e il moderno. Il pre-moderno comporta l'idea che vi sia un ordine nella società come in ogni altra cosa e che quest'ordine sia verticale: dall'alto verso il basso; qualcosa, dunque, che evidentemente si profila nei termini di una [[gerarchia]]. Ciò che Bruno porta nella filosofia è l'infinità dell'universo. In un universo infinito non esistono centri assoluti: ogni punto è relativamente un centro, rispetto a tutti gli altri. Con Bruno si ha quindi il passaggio da una visione gerarchica a una che non esiterei a definire: anarchica!<ref>Citato in Davide Giacobbe, ''[http://www.corriereirpinia.it/default.php?id=8&art_id=39789 Masullo: la rivoluzione di Giordano Bruno]'', ''corriereirpinia.it'', 27 settembre 2013.</ref>
*[[Napoli]] è la città longeva, è sempre la "nuova città", rinata "nuova" nel V secolo a. C., greca di sangue e di spirito, ma ibridata da innumerevoli culture, offesa da lunghe sopraffazioni e mai arresa. Ogni volta "capta cepit". Il suo genio sta non solo concentrato nei suoi straordinari filosofi, dal nolano e dunque conterraneo Bruno al sommo Vico, ma anche nel tessuto della cultura popolare. Il napoletano non ha ironia, ma tagliente arguzia: così egli si difende non dalla vita, come l'ironico, ma nella vita.<ref>Dall'intervista di Davide D'Alessandro, ''[https://www.ilfoglio.it/filosofeggio-dunque-sono/2019/04/02/news/filosofeggiando-con-aldo-masullo-247008/ Filosofeggiando con... Aldo Masullo]'', ''ilfoglio.it'', 3 aprile 2019.</ref>
*Napoli, nel mio sogno, sia pure saltellando e sbeffeggiando come Pulcinella, riuscirà a costruire il rispetto di se stessa. [...] Ho spesso rimproverato Napoli per le sue mancanze, per questa borghesia che ho deprecato per la sua mancanza di unità. A Napoli ci sono molti bravi borghesi, ma non una classe che sappia elevare la vita collettiva di tutti attraverso lo sforzo del dialogo comune, di un progetto.<ref>Citato in ''[https://www.ilmattino.it/napoli/cultura/masullo_cittadino_onorario_napoli-3785158.html Il sogno di Masullo, cittadino onorario: «Vorrei che Napoli costruisca il rispetto di stessa»]'', ''ilmattino.it'', 8 giugno 2018.</ref>
*Questo è un tema che ci portiamo avanti da millenni, domandarci quale sia la specificità di Napoli, se vi sia la specificità di Napoli. Da un punto di vista approssimativo, empirico, certamente Napoli ha la singolarità di un carattere dei suoi abitanti che è molto disponibile al rapporto con gli altri. Questo ha una sua origine storica. Chi abita nel [[Basso (Napoli)|basso]], a pochi passi da un altro, è inevitabilmente abituato a una consuetudine comune, ed è questa consuetudine comune che lo soccorre nei momenti talvolta di pericolo o nei momenti di difficoltà. Questo è un primo aspetto. Ed è su questo aspetto direi fondamentale, di base, che si sviluppa poi tutta una cultura. La cultura napoletana è una cultura della collettività, dello stare insieme, come si potrebbe dire. Si tratta poi di analizzare se questo stare insieme è soltanto una superficiale ricerca di rimediare a ciò che ci manca, cioè a qualcosa di più profondo del nostro vivere, o se questo stare insieme è esso stesso il profondo vivere che noi cerchiamo. È tutto da decidere e sono millenni che non lo abbiamo ancora deciso.<ref>Dall'intervista di Fiorinda Li Vigni, ''[https://www.iisf.it/index.php/progetti/diario-della-crisi/inoperosita.html Aldo Masullo – Inoperosità]'', ''iisf.it'', 19 marzo 2020.</ref>