Social network: differenze tra le versioni

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===[[Guia Soncini]]===
*Il guaio non è che i nuovi strumenti ci abbiano resi arroganti, o vanitosi, o scemi. È che ci hanno liberati dalla vergogna di esserlo.
*Mi sono rotta i coglioni della vita che imita i social e induce gli sconosciuti che t'incontrano in luoghi dove prima l'avrebbero dato del lei — i bar, i negozi, gli ospedali — a darti del tu come se fossi un nomignolo social, a darti del tu come prima avrebbero fatto solo con Maria De Filippi o con Lino Banfi e come oggi farebbero con Paperina76.
*Mi sono rotta i coglioni d'uno strumento che ha avuto il merito di rendere superflui gli uffici stampa ma il demerito di far sentire a ogni calciatore, cantante, valletta il dovere di dirci senza filtri la sua sull'emergenza climatica e sull'evacuazione di Kabul, sui diritti civili e sul razzismo, sul costo del lavoro e su quello di lettini e ombrelloni.
*Nei momenti di malumore, sempre più frequenti, ho l'impressione che i social siano diventati quei matrimoni in cui giuri che lo lascerai dopo Natale, dopo l'estate, dopo che i bambini avranno finito questo ciclo scolastico, poi non lo lasci mai e l'amante pensa che tu abbia sempre mentito e in realtà quel marito lo ami, e tu non sai come spiegare che è invece inerzia, pigrizia, tirchieria (con quel che costano i divorzisti), ma che non menti quando dici che ti sei rotta i coglioni, quando lo diciamo tutti, quando poi restiamo tutti lì, in una specie di sindrome di Stoccolma collettiva.
*{{NDR|«Da chi diceva: "In Tv guardo solo classici e documentari" a chi dice: "I social? Ce li ho ma li uso solo per lavoro", cosa è cambiato?»}} Niente: mentono entrambi. Ci sono, da sempre, forme d'intrattenimento di cui ci vergogniamo: ai tempi di [[Antonio Gramsci|Gramsci]] erano i romanzi di [[Carolina Invernizio]], ai nostri tempi sono le storie Instagram di Elisabetta Franchi.
*Ormai hanno vinto loro, quelli delle polemiche dei social, e non c'è modo di sottrarsi. Perché oggi o ti scusi, ti spieghi, e fai tutte quelle cose che la Casa Reale inglese ordinava di non fare, ovvero mai scusarsi mai spiegarsi ("Never complain, never explain, never say I'm sorry"), oppure sei un mostro che non tiene conto dello spirito del tempo, del sentimento popolare.