Mary Higgins Clark: differenze tra le versioni

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==''Mentre la mia piccola dorme''==
===[[Incipit]]===
RISALIVA con cautela la Thruway in direzione del Morrison State Park. I quaranta chilometri di viaggio da Manhattan alla Contea di Rockland erano stati un incubo. Erano le sei ormai, ma non c'era segno dei primi chiarori dell'alba; la neve che aveva cominciato a cadere durante la notte si era fatta più fitta e fioccava senza sosta sul parabrezza. Le nubi, grigie e pesanti, sembravano enormi palloni gonfiati fino a scoppiare. Stando al bollettino meteorologico sarebbero caduti cinque centimetri di neve, « diminuendo d'intensità dopo la mezzanotte ». Come al solito il meteorologo si era sbagliato.
 
{{NDR|Mary Higgins Clark, ''Mentre la mia piccola dorme'' (''While My Pretty One Sleeps''), traduzione di Maria Barbara Piccioli, Sperling & Kupfer Editori, 1990.}}
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==''Un colpo al cuore''==
===[[Incipit]]===
'''Mercoledì, 11 ottobre'''<br><br>Kerry lisciò le pieghe della gonna del tailleur verde scuro, raddrizzò la catena d'oro che portava al collo e si passò le dita tra i capelli biondo scuro, tagliati all'altezza delle spalle. Era stato un pomeriggio caotico; aveva lasciato il tribunale alle due e mezzo per andare a prendere Robin a scuola; aveva guidato da Hohokus nel traffico pesante della Route 17 e 4 e dopo aver superato il George Washington Bridge era entrata a Manhattan e aveva raggiunto lo studio medico appena in tempo per l'appuntamento, fissato per le quattro. Non le fu permesso di assistere alla rimozione dei punti e dovette starsene seduta, in sala d'attesa. La segretaria era stata categorica: « Quando è con un paziente, il dottor Smith vuole che sia presente soltanto la sua assistente ».
 
{{NDR|Mary Higgins Clark, ''Un colpo al cuore'' (''Let Me Call You Sweetheart''), traduzione di Maria Barbara Piccioli, Sperling & Kupfer Editori, 1996.}}
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==''Domani vincerò''==
===[[Incipit]]===
Se quella sera di luglio Alvirah avesse saputo che cosa l'aspettava nel suo nuovo, lussuoso, appartamento di Central Park Sud, non sarebbe mai scesa dall'aereo. Invece , nella sua mente acuta non avvertì nessuna sensazione di catastrofe incombente mentre l'apparecchio si preparava all'atterraggio.
 
{{NDR|Mary Higgins Clark, ''Domani vincerò'' (''The Lottery Winner''), traduzione di Maria Barbara Piccioli, Sperling & Kupfer Editori, 2000.}}
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==''Prima di dirti addio''==
===[[Incipit]]===
'''Diciassette anni dopo'''<br><br>'''Giovedì, 8 giugno'''<br><br>PERCORRENDO a passo rapido il familiare tragitto che portava dal suo appartamento, situato tra Park Avenue e la Settantatreesima, all'ufficio del nonno, Nell si sentiva inquieta. Il tono perentorio con cui Cornelius le aveva detto di recarsi da lui alle tre in punto le aveva fatto capire che Bob Gorman aveva infine preso la sua decisione, e di conseguenza...<br>Persa nei propri pensieri, Nell non si accorgeva delle occhiate di ammirazione che le lanciavano i passanti. Dopotutto, lei e Adam erano felicemente sposati. Certo, sapeva che alcuni la trovavano attraente: era una donna alta, con un corpo snello e atletico, i capelli castano chiaro tagliati corti, gli occhi blu e una bocca generosa. Ma da quando aveva cominciato a essere un personaggio pubblico a fianco del nonno, i media l'avevano sempre descritta come « affascinante ».
 
{{NDR|Mary Higgins Clark, ''Prima di dirti addio'' (''Before I Say Good-Bye''), traduzione di Maria Barbara Piccioli, Sperling & Kupfer Editori, 2001.}}