Mary Higgins Clark: differenze tra le versioni

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==''La sindrome di Anastasia''==
===[[Incipit]]===
Sollevata e insieme riluttante, Judith chiuse il libro e posò la penna sullo spesso taccuino. Aveva lavorato per ore e le doleva la schiena quando spinse indietro l'antiquata sedia girevole e si alzò. Era una giornata grigia e già da tempo aveva acceso la potente lampada da tavolo con cui aveva sostituito l'elaborato lume vittoriano con frange, uno dei pezzi d'arredamento dell'appartamento preso in affitto nel quartiere di Kinghtsbridge a Londra.<br>Stirando braccia e spalle, Judith andò alla finestra e guardò giù, verso Mompellier Street. Alle tre e mezzo, il grigiore del giorno di gennaio si andava già stemperando nell'imminente crepuscolo e il lieve vibrare dei vetri indicava che il vento soffiava ancora.<br>Sorrise incosciamente, ricordando la lettera ricevuta in risposta alla sua richiesta di informazioni sull'appartamento che occupava:<br>Cara Judith Chase<br>l'appartamento è disponibile dal primo settembre al primo maggio. Lei è in possesso di ottime referenze e sono felice di sapere che si sta accingendo a scrivere il suo nuovo libro.
 
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==''In giro per la città''==
===[[Incipit]]===
''Giugno 1974, Ridgewood, New Jersey''<br><br>Dieci minuti prima che accadesse, Laurie Kenyon, quattro anni, sedeva a gambe incrociate sul pavimento del salottino, intenta a disporre i mobili nella sua casa di bambole. Era stanca di giocare da sola e voleva andare in piscina. Dalla sala da pranzo le giungevano le voci della mamma e delle signore che erano state sue compagne di scuola a New York. Chiacchieravano e ridevano mentre pranzavano insieme.<br>Poiché Sarah, la sorella maggiore, era a una festa di compleanno di amici coetanei, sarebbe stata Beth, una ragazza che a volte si occupava di lei la sera, ad accompagnarla in piscina. Ma Beth, non appena era arrivata a casa, si era attaccata al telefono.
 
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==''Un colpo al cuore''==
===[[Incipit]]===
'''Mercoledì, 11 ottobre'''<br><br>Kerry lisciò le pieghe della gonna del tailleur verde scuro, raddrizzò la catena d'oro che portava al collo e si passò le dita tra i capelli biondo scuro, tagliati all'altezza delle spalle. Era stato un pomeriggio caotico; aveva lasciato il tribunale alle due e mezzo per andare a prendere Robin a scuola; aveva guidato da Hohokus nel traffico pesante della Route 17 e 4 e dopo aver superato il George Washington Bridge era entrata a Manhattan e aveva raggiunto lo studio medico appena in tempo per l'appuntamento, fissato per le quattro. Non le fu permesso di assistere alla rimozione dei punti e dovette starsene seduta, in sala d'attesa. La segretaria era stata categorica: « Quando è con un paziente, il dottor Smith vuole che sia presente soltanto la sua assistente ».
 
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==''La culla vuota''==
===[[Incipit]]===
Se non fosse stata assorta nel pensiero della causa che aveva vinto, forse Katie non averebbe imboccato la curva a velocità tanto sostenuta, ma l'intensa soddisfazione per il verdetto di colpevolezza l'assorbiva completamente. Aveva vinto per un soffio. Roy O'Connor era uno dei migliori avvocati del New Jersey. La confessione dell'imputato era stata invalidata dalla corte e ciò era stato un gran brutto colpo per l'accusa. Tuttavia, lei era riuscita a persuadere i giurati che Teddy Copeland era l'individuo che aveva barbaramente trucidato l'ottantenne Abigail Rawlings nel corso di una rapina.
 
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==''Domani vincerò''==
===[[Incipit]]===
Se quella sera di luglio Alvirah avesse saputo che cosa l'aspettava nel suo nuovo, lussuoso, appartamento di Central Park Sud, non sarebbe mai scesa dall'aereo. Invece , nella sua mente acuta non avvertì nessuna sensazione di catastrofe incombente mentre l'apparecchio si preparava all'atterraggio.
 
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==''Uno sconosciuto nell'ombra''==
===[[Incipit]]===
SEDEVA completamente immobile davanti al televisore della camera 932 al ''Biltmore Hotel''. La sveglia era suonata alle sei, ma lui era già in piedi da un pezzo: una ventata gelida aveva fatto tremare i vetri della finestra, e questo era bastato per porre fine al suo [[sonno]] agitato.<br>Iniziò il programma ''Today'', ma lui lasciò il volume dell'apparecchio bassissimo: non gli importavano le notizie e i servizi speciali. Voleva solo vedere l'intervista.
 
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==''Ci incontreremo ancora''==
===[[Incipit]]===
«Lo stato del Connecticut proverà che Molly Carpenter Lasch ha intenzionalmente provocato la morte del marito, il dottor Gary Lasch; che mentre lui sedeva alla scrivania, dandole le spalle, gli ha fracassato il cranio con una pesante scultura di bronzo; che lo ha lasciato morire dissanguato mentre lei se ne andava a letto...»
 
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==''Prima di dirti addio''==
===[[Incipit]]===
'''Diciassette anni dopo'''<br><br>'''Giovedì, 8 giugno'''<br><br>PERCORRENDO a passo rapido il familiare tragitto che portava dal suo appartamento, situato tra Park Avenue e la Settantatreesima, all'ufficio del nonno, Nell si sentiva inquieta. Il tono perentorio con cui Cornelius le aveva detto di recarsi da lui alle tre in punto le aveva fatto capire che Bob Gorman aveva infine preso la sua decisione, e di conseguenza...<br>Persa nei propri pensieri, Nell non si accorgeva delle occhiate di ammirazione che le lanciavano i passanti. Dopotutto, lei e Adam erano felicemente sposati. Certo, sapeva che alcuni la trovavano attraente: era una donna alta, con un corpo snello e atletico, i capelli castano chiaro tagliati corti, gli occhi blu e una bocca generosa. Ma da quando aveva cominciato a essere un personaggio pubblico a fianco del nonno, i media l'avevano sempre descritta come « affascinante ».
 
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==''Sapevo tutto di lei''==
===[[Incipit]]===
'''Martedì, 20 marzo'''<br><br>IMBOCCÒ la passerella di legno del lungomare e fu subito invesito da una folata di aria salmastra priveniente dall'oceano. Alzando lo sguardo sulle nubi in movimento, pensò che presto sarebbe nevicato, anche se mancava solo un giorno all'inizio della primavera. Era stato un lungo inverno e tutti non vedevano l'ora che il clima si facesse più mite. Non lui, però<br>Amava Spring Lake soprattutto nel tardo autunno, quando i villeggianti avevano già chiuso le loro case e non ricomparivano neppure per il fine settimana.<br>Lo sgomentava il fatto che, anno dopo anno, fossero sempre più numerosi quelli che vendevano le loro residenze in [[città]] per trasferirsi lì in pianta stabile. Avevano deciso che valeva la pena percorrere quotidianamente i cento chilometri che li separavano da New York pur di poter iniziare e concludere la giornata in quella tranquillità balneare.
 
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==''La figlia prediletta''==
===[[Incipit]]===
QUELLA mattina Ellie si svegliò con la sensazione che fosse accaduto qualcosa di terribile.<br>D'[[istinto]], allungò la mano verso Bones, il morbido cane di peluche che da sempre dormiva vicino a lei sul cuscino. Il mese precedente, quando aveva compiuto sette anni, sua sorella Andrea, di quindici anni, l'aveva stuzzicata dicendo che era arrivato il momento di spedire Bones in soffitta...<br>Di colpo si ricordò che cosa c'era di sbagliato: la sera prima Andrea non era tornata a casa. Dopo cena era andata dalla sua migliore amica, Joan, a prepararsi per il compito in classe di matematica. Aveva promesso di rientrare per le nove, e alle nove e un quarto la mamma era andata a prenderla da Joan, ma aveva scoperto che Andrea era rimasta lì fino alle otto.