Mario Mariani: differenze tra le versioni

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==''La prova del fuoco''==
===[[Incipit]]===
PERSONE<br>GISELLA ROSARIO. Femmina della nostra razza e del nostro tempo. Per non portare vesti strappate si strappa ogni tanto la virtù. Come è necessario ai dì nostri. Pesta la morale con i tacchialtissimi delle scarpette scalvate, di pelle di guanto. Meno morbide della sua pelle morbidissima. Si veste come un serpente a sonagli. È bionda. Ha una piccola faccia da bambola di Norimberga e cerca, senza riuscirci, di rendere affascinanti e fatali gli stupudissimi ochhi azzurri bistrandosi le occhiaie terribilmente. Il bistro pare una un pugno sopra un sorriso. Tutta la sua anima rispecchia la contraddizione dei due occhi. Ha una piccola anima da sartina romantica, ma dice una quantità infinita di sciocchezze strampalate per darsi un'aria da ''cerebrale''. Il mondo che muore e quello che nasce lottano in lei disperatamente. Adesso ha ventitré anni. L'agonia del vecchio mondo fa di lei una sgualdrina sentimentale volgarissima perché ancora ipocrita fino alle midolla. A trent'anni forse l'aurora del mondo che sorge la bacerà in fronte; allora si strapperà la maschera dalla pelle della faccia e diventerà donna.<br>MAURIZIO CARREGNO. Attore . Bel giovane. Strano per un attore e per un bel giovane; non è cretino. Naturalissimo in un attore; è tutta boria. Conquistatore di mestiere. Cinico, elegante, pallido. Recita meglio nella vita che non sul palcoscenico. Perché, nella vita, forza meno i toni e riesce naturale. Ha gli occhi da sognatore dei bei giovani bruni; di velluto nero. La piega dei pantaloni è sempre più dritta e più tagliente di una spada. Sul palcoscenico si veste con garbo e serietà, nella vita si veste da pagliaccio. Deve piacere, con tutte queste qualità, straordinariamente alle donne.<br>PRIMO APPUNTAMENTO.<br>...''Quando si alza la tela i due protagonisti seguitano una conversazione incominciata da tempo.''<br>GISELLA: – Sì...perché dovrei mentire? Io vi cerco . Mi sento sola, terribilmente sola. E non posso soffrire le donne. Mi siete simpatico. Vi cerco e vi temo...<br>MAURIZIO. – Mi temete...Perché?<br>GISELLA. – Perché ho paura che siate come gli altri...<br>MAURIZIO (''sorride''). – Come sono gli altri?<br>D'una volgarità ossessionante...<br>MAURIZIO. – Vi danno dei pugni?<br>GISELLA. – No. Questo forse non mi dispiacerebbe: io sono un po' masochista.
 
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==''La Maniglia''==
===[[Incipit]]===
Avevan parlato per ore e ore, fra camerati, di spineti e di camminamenti, di bombe a mano e di trecentocinque, di scoppi di mine e di attacchi di baionetta, di tutti gli orrori e i terrori della guerra. E ciascuno di loro aveva la sua ''più grande paura''.
 
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==''Fedeltà''==
===[[Incipit]]===
PERSONE:<br>Rodolfo,Enrico, ''ufficiali''<br>Giannetta, Renata, ''Femmine nuove''<br>''Un ferroviere<br>''Camerieri, guardiasala, ferrovieri, viaggiatori.<br>ATTO UNICO<br>(Un ristorante di stazione...)<br>GIANNETTA. – Dieci giorni soltanto...un volo...un soffio...<br>CAMERIERE. – Caffé e latte...un cognac!<br>RODOLFO. – Debbo partire...così...non sazio...se avessi potuto mangiarti...<br>CAMERIERE (''chiede a un avventore''). – ...con contorno?<br>RODOLFO. – Con i baci...
 
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==''Il figlio''==
===[[Incipit]]===
Era la sera del ritorno.<br>Era stato lontano. Quanto? Non ricordava nemmeno più. Gli sembrava di aver vissuto decenni, di avere oltrevarcato tutte le sirti. Veniva da tre oceabi, aveva combattuto due guerre, aveva vissuto cento vite, costruito e distrutto dieci ricchezze, acceso e spento più volte il focolare.<br>Era la sera del ritorno e chinava la fronte meditando.