Norman Lewis: differenze tra le versioni

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==Citazioni==
*Il vicolo è gremito fino a scoppiare di famiglie proletarie abituate a vivere quanto più possono all'aperto, ragion per cui la strada è chiassosa come un'uccelleria tropicale.<br>Stamattina sul presto, una famiglia che abita nella casa di fronte ha portato fuori un tavolo e lo ha sistemato in strada vicino alla sua porta. In un attimo è stato ricoperto con una tovaglia verde con la frangia. Tutt'intorno sono state disposte delle sedie, alla stessa distanza l'una dall'altra, e sul piano hanno trovato posto diverse foto incorniciate, un vaso di fiori finti, una gabbietta con un cardellino e alcuni bicchierini decorati che di tanto in tanto, nel corso della giornata, venivano strofinati per rimuovere la polvere. Intorno al tavolo, la famiglia – una madre, i nonni, una ragazza sui diciotto anni e due bambini irrequieti che andavano e venivano in continuazione – viveva in quella che era, di fatto, una stanza senza pareti. [...] Lungo il vicolo c'erano molti altri tavoli come questo, e i vicini si scambiavano visite, dando luogo a un'incessante migrazione sociale. La scena era di grande serenità. Le stuoie verdi delle finestre e dei balconi ai piani superiori respiravano dolcemente nella mite brezza marina. La gente si chiamava da grande distanza, quasi cantando. (10 ottobre 1943; 1998, pp. 38-39)
*Nell'ultimo bollettino del Bureau of Psychological Warfare si dice che a [[Napoli]] quarantaduemila donne esercitano, occasionalmente o con regolarità, la [[prostituzione]]. Questo su una popolazione femminile nubile che si aggira intorno a centoquarantamila. Pare incredibile.<ref>Da ''Napoli '44'', traduzione di Matteo Codignola, Adelphi, Milano 1993, p. 137.</ref>
*Tutta [[Napoli]] era distesa sotto di noi come un'antica mappa, sulla quale l'artista avesse disegnato con minuzia quasi eccessiva i molti giardini, i castelli, le torri e le cupole. Per la prima volta, aspettando il cataclisma, ho ammirato lo splendore di questa città, vista da una distanza che la ripuliva dalla sudicia crosta del tempo di guerra, e per la prima volta ho capito quanto poco europea, e quanto invece orientale essa sia. Tutto era immobile, a parte i fluttuanti coriandoli delle colombe in lontananza. (23 ottobre 1943, 1998, p. 53)
*Da dieci secoli questa terra è battuta da eserciti invasori. Sul trono di Napoli si sono avvicendati re stranieri che hanno ridotto in schiavitù il popolo. Le rivolte sono state soffocate nel sangue. Ma niente di tutto questo ha lasciato la minima traccia nella fantasia o nella memoria dell'uomo comune, né ha sollecitato una qualsiasi aggiunta al repertorio del cantastorie. E ancora oggi, quando questi intona il suo racconto a [[Villa comunale di Napoli|Villa Comunale]], il piccolo pubblico che gli si raccoglie intorno non vuole sentire altro. Gli Svevi, gli Aragonesi, i Borboni, e ora anche i Tedeschi vengono dimenticati in un attimo. Carlo Magno e i Paladini sono ancora vivi, per miracolo e nonostante il cinema, che tuttavia alla fine li sconfiggerà. (28 febbraio 1944, pp. 110-111)
*Nell'ultimo bollettino del Bureau of Psychological Warfare si dice che a [[Napoli]] quarantaduemila donne esercitano, occasionalmente o con regolarità, la [[prostituzione]]. Questo, su una popolazione femminile nubile che si aggira intorno a centoquarantamilacentocinquantamila. Pare incredibile.<ref>Da ''Napoli(5 '44'',aprile traduzione di Matteo Codignola1944, Adelphi1998, Milano 1993, ppp. 136-137.</ref>)
*Con mia sorpresa, durante la mia ultima visita al quartier generale trovo che mi è stato affidato un compito ben definito: indagare i moventi di un partito politico clandestino che opera in questo settore... Alcuni sono considerati più motivati e funesti, incluso quello da indagare, denominato Forza Italia!, che è sospettato di tendenze neofasciste. I miei contatti a Benevento lo liquidano con disprezzo come un altro movimento di maniaci di destra sostenuto dai proprietari terrieri e dalla mafia locale, guidato in questo caso da un semi-demente latifondista che si proclama la reincarnazione di Garibaldi.<ref>Da ''Naples '44, An Intelligence Officer in the Italian Labyrinth'', Enland, London, 2011, p. 150, 151.</ref>
 
==Bibliografia==
*Norman Lewis, ''Napoli '44'', traduzione di Matteo Codignola, Adelphi, Milano, 1998. ISBN 978-88-459-1397-6
 
==Note==
<references />
 
== Altri progetti==
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[[Categoria: Scrittori britannici]]