Bosco: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+1
allineo
 
Riga 11:
*Ho attraversato la foresta mentre il sole tramontava. Sotto i piedi l'erba fresca, stelle in cielo, profumo di [[citiso|citisi]] fioriti... Ho pensato alla morte e chiaramente ho sentito che sarà ugualmente meraviglioso... al di là della morte. ([[Lev Tolstoj]])
*La foresta [...] per gli uomini dei dieci secoli dell'era medievale può considerarsi un serbatoio spaziale indispensabile, un naturale prolungamento e complemento dei campi. Allo stesso tempo essa è tuttavia il luogo delle grandi, ancestrali paure dell'uomo, una sorta di notte dell'essere e allo stesso tempo di "soglia sacra" che tutto copre e protegge e sul cui limite l'uomo cessa di compiere le sue imprese profane. ([[Ludovico Gatto]])
*Lassù, sul colle, vive il bosco verdeggiante dalle fresche {{sic|ombrie}}. I sentieri si allungano a perdita d'occhio sotto i grandi alberi; sulla terra scricchiolano lievemente le foglie morte. La vegetazione sbuca possente dal suolo, s'ingrossa nei tronchi nodosi, si espande nei rami che s'intrecciano, nelle innumerevoli foglie lucide e brune; ai piedi degli alberi cresce l'erba morbida e minuta, dalle foglioline piccine. Nelle siepi fiorisce l'anemone, e sfoglia al suolo i suoi petali la rosa selvaggia. Schizzano, sfilano le lucertoline grigio-verde, dalla testolina mobile ed intelligente, dalla coda nervosa. Sotto gli archi dei grandi alberi penetra temperata la luce; tra foglia e foglia il sole getta sulla terra dei cerchielli ridenti e luminosi; raggi sottili e biondi passano fra i rami. Il silenzio è profondo; è lontana, lontana la rumorosa città. Un profumo vivificante si espande; ogni tanto il garrito allegro di un uccello fa ondeggiare le conche rosee dell'aria. Non è, non è la piccioletta e magra natura dei giardini tagliati ad angoli retti, squadrati, polverosi e malinconici; non sono le aiuole di fiorellini variopinti che non dànno freschezza, non dànno ombra, tirati su con cure infinite; non è la natura corretta e riveduta, sfacciata e pomposa che si stende al sole senza vergogna, riarsa, secca. È la forte e possente natura che irrompe dalla terra vera, e allaga, e {{sic|innonda}} la campagna come oceano di verdura; è la natura pudica e grande del bosco, che si ammanta di foglie, che vela il volto divino, che molce la passione delle sue nozze nell'ombre discrete, nei placidi silenzi, nei recessi ignoti. È nell'immenso bosco che si sogna; nei quadrivi lontani trapassa rapidissimo un lieve fantasma; nei bruni tronchi apparisce qualche leggiadro volto di donna; la foglia che cade sembra il rumore di un bacio scoccato. È nel discreto e amabile bosco che s'ama... ([[Matilde Serao]])
*Le selve sono salute e ricchezza: sono filtri stupendi e centri di produzione ossigena, di ossigeno elettrizzato che è tra le più poderose difese contro gli invisibili organismi malefici. Tutela dei climi, equilibrano la temperatura, disciplinano le correnti dell'aria, provvedono alle condizioni igrometriche del sottosuolo, proteggono i colli nella loro coesione, difendono le praterie, conservano le acque, a noi danno il combustibile ci proteggono dalla grandine e poste sui monti fanno da parafulmine. ([[Guido Baccelli]])
*''Ma salvare le foreste vuol dire salvare l'uomo, | perché l'uomo non può vivere tra acciaio e cemento.'' ([[Nomadi]])