Francesco II delle Due Sicilie: differenze tra le versioni

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*Come mai suo padre, servitore della prode monarchia, parlava ancora rispettosamente dei vili tiranni? Dell'ordinamento costituzionale, il giovanetto aveva udito spiegare la perfezione: Re e Popolo partecipi del governo, quello coi ministri, questo coi deputati; il Senato di nomina regia moderatore della Camera elettiva; il potere giudiziario libero e indipendente fra il legislativo e l'esecutivo: che cosa poteva opporre suo padre a questa perfezione? Un più grave e doloroso stupore egli doveva provare, udendo in famiglia affermare che, senza il tradimento, né mille né diecimila garibaldini avrebbero potuto abbattere un regno come quello di Francesco II! ([[Federico De Roberto]])
*Francesco II era più infelice di me, perché soffriva insulti e maltrattamenti nel suo palazzo peggio di me. Vigilato e sorvegliato da tre polizie, la papale, la francese e quella del comitato liberale. ([[Carmine Crocco]])
*Giammai principe sopportò le avversità della fortuna con la fermezza silenziosa e la dignità di Francesco secondo. Colui che era stato o era parso debole sul trono, travolto dal destino, dalla ineluttabile fatalità , colui che era stato schernito come un incosciente, mentre egli subiva una catastrofe creata da mille cause incoscienti, questo povero re, questo povero giovane che non era stato felice un anno, ha lasciato che tutti i dolori umani penetrassero in lui, senza respingerli, senza lamentarsi; ed ha preso la via dell'esilio e vi è restato trentaquattro anni, senza che mai nulla si potesse dire contro di lui. Detronizzato, impoverito, restato senza patria, egli ha piegato la sua testa sotto la bufera e la sua rassegnazione ha assunto un carattere di muto eroismo. Galantuomo come uomo e gentiluomo come principe, ecco il ritratto di Don Francesco di Borbone. ([[Matilde Serao]])
*Giovine d'indole buona, ma guasto dalla educazione ricevuta. Tenuto sempre lontano dal governo, di cui gli facevano soltanto appurare i formulari ed i regolamenti intramezzati dalle massime di puro dispotismo, e sottoposto alla matrigna Maria Teresa d'Austria<ref>Maria Teresa d'Asburgo-Teschen (1816 – 1867), arciduchessa austriaca, seconda moglie di Ferdinando II di Borbone.</ref>, che voleva farne un imbecille per sostituirgli sul trono Luigi conte di Trani, figlio di lei primogenito; questo principe infelice prendeva le redini dello Stato in un momento, in cui l'idea dell'unità nazionale si faceva gigante, e si presentava agli oppressi popoli del mezzogiorno, come unico mezzo per redimerli da un governo divenuto insopportabile ad un popolo civile. ([[Licurgo Cappelletti]])
*Il [[Montezuma]] di Gaeta. ([[Antonio Ghirelli]])
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*{{NDR|Il}} Piccolo Giobbe. ([[Papa Pio IX]])
*Se l'Italia, nonostante la cronica instabilità, non è più quella di Franceschiello, lo si deve soprattutto alle classi medie, pilastri di una società economicamente e civilmente evoluta. ([[Roberto Gervaso]])
*Se le notizie della vittoria di [[Battaglia di Palestro|Palestro]] apportaron dunque gran letizia tra tutte le popolazioni italiche, i suoi despoti dall'altra parte impallidirono, e divennero tremanti su' {{sic|conquassati}} troni. Francesco II di Napoli succeduto da pochi giorni al padre suo<ref>[[Ferdinando II delle Due Sicilie]].</ref>, il più odioso monarca di questo secolo, n'ebbe amarezza grandissima, quantunque fiancheggiato da 100,000 uomini armati più per far lo sgherro alla tirannide, che a decorosa conservazione e difesa del regno. Rimasto sotto l'influenza della matrigna austriaca<ref>Maria Teresa d'Asburgo-Teschen (1816-1867).</ref>, avrebbe voluto imitare il genitore appigliandosi a' rigori contro i sudditi godenti fama di liberalismo; ma trattenuto dall'interposizione de' nuovi inviati di Francia e d'Inghilterra, usò di qualche astinenza, non tanto però da impedire che la polizia facesse le solite sciarrate ed alcuni arresti. Incapace a regnar da sé per difetto d'acume, esser pertanto un istrumento adattatissimo per servire all'altrui perversità; e come sempre avviene, i governi de' principi stupidi riescono i peggiori pe' popoli. Dicesi che all'annunzio delle sconfitte austriache {{NDR|nella seconda guerra d'indipendenza italiana}} egli piangesse fanciullescamente. ([[Antonio Zobi]])
 
==Note==