Aristide Gabelli: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Aristide Gabelli==
===[[Ernesto Masi]]===
*Al Gabelli pareva che ''formare le teste'' fosse, dopo rifatta la patria, la grande necessità italiana, a cui urgeva di provvedere.
*Fu uno dei maggiori uomini che l'Italia abbia avuto in questi ultimi tempi, che i suoi scritti furono sempre profondamente meditati, i suoi argomenti sviscerarono sotto tutti gli aspetti le questioni da esso trattate e risolute, che mai fu esso superficiale o unilaterale. Ragionatore più logico, più serrato, più limpido di lui, difficilmente può trovarsi fra gli scrittori italiani dei nostri tempi. La sua scuoia è quella di Gioia e di Romagnosi, le sue dottrine informansi alle scienze naturali, a quel positivismo moderato che era tutta la sua fede filosofica.<ref>Citato da [[Alberto Cavalletto]] nella [https://storia.camera.it/regno/lavori/leg17/sed125.pdf Tornata del 25 novembre 1891] della Camera dei Deputati (Regno d'Italia).</ref>
*La singolarità grande di Aristide Gabelli come pensatore e scrittore italiano gli viene soprattutto dall'intima e profonda connessione che era in lui, fra l'uomo, il pensatore e lo scrittore, pregio raro in Italia e a svolgere il quale poco o nulla miravano le vecchie scuole, e pochissimo mirano le nuove.
*Tutta l'opera del Gabelli pedagogista consistette nel mettere pace fra tante dannose contraddizioni, nello svecchiare cioè il nostro insegnamento con temperanza e nel rinnovarlo con discrezione e saviezza, e ogni qual volta il Gabelli slargò ad ufficio di moralista e sociologo [...], propose sempre, si può dire, gli stessi rimedi, mirò sempre al medesimo fine, rinnovare conservando e conservare rinnovando quello che non solo non conduce più al fine, che si vuol conseguire, ma lo contrasta e lo allontana o conduce inconsapevolmente ad un fine opposto.