Formula 1: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Nel 2014, «com'è cambiata la F1 rispetto ai tuoi tempi?»}} Ho fatto recentemente un confronto: oggi le F1, a parità di tracciati, impiegano 12 secondi al giro in meno rispetto a quelle che guidavo io vent'anni fa. Ma non c'è la percezione di questa maggior [[velocità]] perché oggi le macchine viaggiano sui binari e non danno spettacolo. Quando, quasi trent'anni fa, al GP del Belgio, circuito di Spa-Francorchamps, mi buttavo giù dalla discesa che porta alla esse dell'Eau Rouge e poi al Radillon, mi chiedevo starà dentro la macchina, ce la farò a venirne fuori? Oggi non è più così. ([[Ivan Capelli]])
*{{NDR|Nel 2015}} I miei parametri sono assolutamente diversi da quelli con cui adesso fanno le corse. Magari noi eravamo anche troppo gladiatori, ma adesso è ridicolo: intendo il drive through, le penalità, e roba del genere. Poi lo chiamano campionato piloti e se si deve sostituire il motore, che è problema della scuderia, la penalità la danno al pilota. Ma non puoi punire il pilota se il problema è della scuderia. Se una squadra usa un motore in più, i punti vanno tolti alla squadra nella classifica costruttori. Fanno veramente cose che sono dei veri controsensi. È ridicolo che anche i piloti si siano adeguati a questa regola. Ed è ridicolo che se uno che non ti fa passare, dici al team di chiamare [...] per prendere provvedimenti. Ma che Formula 1 è? Roba da matti! ([[Riccardo Patrese]])
*{{NDR|Nel 1984}} In Formula Uno ci sono troppe variabili, troppe differenze. [...] Ci sono troppi salti qualitativi tra le varie macchine. Ti puoi chiamare Lauda, Prost, Piquet, ma se non hai una macchina vincente non fai niente. {{NDR|«Ritieni quindi, che se non si è in possesso di una vettura vincente, è giusto non dare il massimo?»}} Esattamente. Anzi, si dovrebbe andare ancora più piano, dal momento che si verificano ancora incidenti fra vetture che lottano nelle retrovie. Un pilota deve dare il massimo quando ha la macchina competitiva. Non puoi pretendere chissà cosa da una vettura che gira più lenta di tre secondi. Puoi andare più forte del tuo compagno di squadra, non potrai certo pretendere di vincere la corsa. È inutile rischiare per niente. ([[Elio De Angelis]])
*La Formula 1 è cambiata molto nel corso degli anni, si è trasformata in uno sport più atletico. Come piloti, siamo sottoposti ad alte temperature, a una forza di gravità da tre a sei volte maggiore, a molto rumore e vibrazioni. Durante la corsa, la frequenza cardiaca può arrivare al 90% del suo massimo e la temperatura corporea aumenta fino a un massimo di 39,8 gradi. Sono sicuramente tanti di numeri ma, in breve, durante una gara si bruciano circa lo stesso numero di calorie che bruceresti correndo una mezza maratona. {{NDR|«Qual è, dunque, la sfida più impegnativa?»}} Senz'altro mantenere la [[concentrazione]] durante la corsa. Questo significa prendere continuamente decisioni ad alto rischio per la guida, ma anche comunicare costantemente con il team per la strategia e premere oltre 20 diversi pulsanti del volante durante i giri. Direi quindi che bisogna essere sicuramente in forma per riuscirci. ([[Max Verstappen]])
*La Formula 1 la seguo e mi piace seguirla. Forse la trovo un ambiente un po' poco attraente per noi piloti delle altre categorie, poiché nel circus ci sono tanti piloti che sono lì non tanto per merito quanto per soldi e per business. Perché in fin dei conti è naturale che quando attorno ad un mondo girano così tanti soldi, l'interesse di chi sia lì dentro siano i soldi. Quindi a parte i team che hanno le Academy [...], gli altri team vanno a prendere i piloti paganti, per non parlare dei terzi piloti o i development driver d'occasione. È tutto un insieme di cose che rende quell'ambiente un po' poco affascinante per noi piloti ma dopotutto è il circus no? È un grande circo, e alla fine piace guardarlo. ([[Michela Cerruti]])
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*[...] sappiamo bene che la Formula 1 è uno sport ma allo stesso tempo anche un terreno d'affari. ([[Daniel Ricciardo]])
*Si dice che vincono sempre gli stessi, ma d'altronde non è che nel campionato di calcio si faccia tutto per far vincere il Chievo. ([[Giorgio Terruzzi]])
*{{NDR|Nel 1984, «piloti di Formula Uno si nasce?»}} Si nasce e ci si costruisce per diventarlo. [...] Occorre fare una scelta a 14 anni. Invece del motorino, bisogna comperare il go-kart. Bisogna rinunciare alla prima ragazzina perchè non la si può portare in pista. {{NDR|«E alla seconda?»}} Alla seconda no. Però è una vita di sacrifici. La gente spesso non sa che la nostra è una vita difficile, una vita stressante. Un uomo che vuol fare carriera, ad esempio un imprenditore, ha vent'anni a disposizione per mostrare agli altri ciò che sa fare. Noi no, solo quattro o cinque. Dieci quando va benissimo. Quindi è tutto molto più accellerato. Si invecchia in fretta. ([[Elio De Angelis]])
*Sono nato con la Formula 1 anni '80 ma penso che l'apice si sia raggiunto a cavallo tra gli anni '60 e '70: quella per me è l'epoca d'oro, perché le macchine erano spettacolari e veloci. Ma era il pilota a fare la differenza. Nella Formula 1 contemporanea è la [[tecnologia]] a fare la differenza. ([[Gerhard Berger]])