Utente:Dread83/DreadBox6: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
*EssereLa di[[libertà]] sinistraha è,sempre comesignificato esserein diEuropa destra,una uno degli infiniti modi che l'uomo può sceglierefranchigia per essere un imbecille: entrambi in effetti sono forme dellachi emiplegiaautenticamente moralesiamo. (''Prologo per i francesi'', IVIII, p. 3129)
*La missione del così dettocosiddetto «intellettuale» è, in un certo modo, opposta a quella del politico. L'operaIl lavoro intellettuale aspira, frequentementespesso invano, a chiarire un poco le cose, mentre quellail lavoro del politico suole, al contrario, consistereconsiste normalmente nel confonderle più di quanto già non lo siano per se stesse. Essere di sinistra è, come essere di destra, uno degli infiniti modi che l'uomo può scegliere per essere un imbecille: entrambi in effetti sono forme della emiplegia morale. (''Prologo per i francesi'', IV, p. 31)
*È stato il cosiddetto «[[individualismo]]» ad arricchire il mondo, ad arricchire tutti nel mondo. (''Prologo per i francesi'', IV, p. 35)
*La cosa importante è la memoria degli [[errore|errori]], che ci consente di non commettere sempre gli stessi. (''Prologo per i francesi'', IV, p. 39)
Line 6 ⟶ 7:
 
 
 
*La [[libertà]] ha sempre significato in Europa una franchigia per essere chi autenticamente siamo.
*La missione del così detto «intellettuale» è, in un certo modo, opposta a quella del politico. L'opera intellettuale aspira, frequentemente invano, a chiarire un poco le cose, mentre quella del politico suole, al contrario, consistere nel confonderle più di quanto non lo siano.
*La salute delle democrazie, qualunque siano il loro tipo e il loro grado, dipende da un misero particolare tecnico: il procedimento elettorale. Tutto il resto è secondario.
*Le città sono piene di gente. Le case piene di inquilini. Gli alberghi pieni di ospiti. I treni pieni di viaggiatori. I caffè pieni di consumatori. Le strade piene di passanti. Le anticamere dei medici piene di ammalati. Gli spettacoli pieni di spettatori [...] La moltitudine, improvvisamente, s'è fatta visibile [...] Prima, se esisteva, passava inavvertita, occupava il fondo dello scenario sociale; adesso c'è avanzata nelle prime linee, è essa stessa il personaggio principale. Ormai non ci sono più protagonisti: c'è soltanto un coro.