Utente:Dread83/DreadBox6: differenze tra le versioni

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*La tecnicizzazione – almeno per ora – rende le mosse brutali e precise, e così anche gli uomini. Elimina dai gesti ogni esitazione, ogni prudenza, ogni garbo. Li sottopone alle esigenze spietate, vorrei dire astoriche delle cose. [...] Nei movimenti che le macchine esigono da coloro che le adoperano c'è già tutta la violenza, la brutalità, la continuità a scatti dei misfatti fascisti. Tra le cause del deperimento dell'esperienza c'è, non ultimo, il fatto che le cose, sottoposte alla legge della loro pura funzionalità, assumono una forma che riduce il contatto con esse alla pura manipolazione, senza tollerare quel ''surplus'' – sia in libertà del contegno che in indipendenza della cosa – che sopravvive come nocciolo dell'esperienza perché non è consumato dall'istante dell'azione. (§ 19, ''Non bussare'')
*Quando il [[tempo]] è [[denaro]], sembra morale risparmiare tempo, soprattutto il proprio, e si legittima questa parsimonia col riguardo per l'altro. (§ 20, ''Pierino Porcospino'')
*La vera felicità del dono è tutta nell'[[immaginazione]] della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l'altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. (§ 21, ''Non si accettano cambi'')
*Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. (§ 21, ''Non si accettano cambi'')
*La decadenza del [[dono]] si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. (§ 21, ''Non si accettano cambi'')