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*Con la [[famiglia]] – perdurando il sistema – è scomparso non solo l'organo più efficiente della [[borghesia]], ma la resistenza che, se opprimeva l'individuo, d'altro canto lo rafforzava, o addirittura lo produceva. La fine della famiglia paralizza le controforze. L'ordine collettivistico nascente è una tragica parodia di quello senza classi: e col borghese liquida l'utopia che si nutriva dell'amore della madre. (§ 2, ''La panchina sull'erba'')
*Da ogni spettacolo [[Cinema|cinematografico]], m'accorgo di ritornare, nonostante ogni vigilanza, più stupido e più cattivo. (§ 5, ''Signor dottore, è molto bello da parte vostra'')
*L'accentuazione dell'elemento materiale di fronte allo spirito come menzogna dà origine ad una preoccupante affinità elettiva con l'economia politica di cui si conduce la critica immanente: un'affinità simile a quella tra polizia e bassifondi. Dacché è stata liquidata l'utopia ed è stata posta l'esigenza dell'unità di teoria e prassi, si è diventati troppo pratici. Il senso angoscioso dell'impotenza della teoria diventa un pretesto per consegnarsi all'onnipotente processo di produzione, e riconoscere così definitivamente l'impotenza della teoria. (da§ 22, ''Il bagno col bambino dentro'', 1974, p. 35)
*Anche l'[[uomo]] più miserabile è in grado di scoprire le debolezze del più degno, anche il più stupido è in grado di scoprire gli errori del più [[Saggezza|saggio]]. (§ 29, ''Frutta nana'')
 
===Parte seconda - 1945===
*All'inizio dell'[[Impero tedesco|imperialismo tedesco]] c'è il ''Crepuscolo degli dèi'' [[Richard Wagner|wagneriano]], l'entusiastica profezia del proprio tramonto: l'inizio della sua composizione coincide con la vittoriosa [[Guerra franco-prussiana|guerra del '70]]. Nello stesso spirito, due anni prima della seconda guerra mondiale, i tedeschi hanno assistito alla catastrofe del loro [[Zeppelin]] a Lakehurst, proiettata sui loro schermi. Tranquilla, imperterrita, la nave percorre la sua rotta, per precipitare d'improvviso a picco. Quando non c'è più via di scampo, diventa perfettamente indifferente, per l'impulso di distruzione, rivolgersi verso altri o verso il proprio soggetto: due cose tra cui, del resto, non ha mai fatto una netta distinzione. (§ 50, ''Dismisura per dismisura'')
*Il [[Germania|tedesco]] è una persona che non può dire una [[bugia]] senza crederci. (§ 72, ''Spigolature'')
*È per la [[felicità]] come per la [[verità]]: non si ''ha'', ma ci si ''è''. Felicità non è che l'essere circondati, l'«esser dentro», come un tempo nel grembo della madre. Ecco perché nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, dovrebbe uscirne: e sarebbe come chi è già nato. Chi dice di essere felice mente, in quanto evoca la felicità, e pecca contro di essa. Fedele alla felicità è solo chi dice di ''essere stato'' felice. Il solo rapporto della coscienza alla felicità è la gratitudine: ed è ciò che costituisce la sua dignità incomparabile. (§ 72, ''Spigolature'')
*Credere che il [[pensiero]] abbia da guadagnare una superiore obbiettività, o, perlomeno, non abbia nulla da perdere dalla decadenza delle [[emozioni]], è già espressione del processo d'inebetimento. [...] L'aforisma di [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]] «Grado e qualità della [[sessualità]] di un individuo penetrano fino nella sommità del suo spirito» non riflette solo uno stato di fatto psicologico. Poiché anche le più remote oggettivazioni del pensiero traggono alimento dagli impulsi, il pensiero, distruggendoli, distrugge la condizione di se stesso. [...] Certo, con la crescente oggettivazione del mondo, il senso oggettivo delle conoscenze si è sempre più svincolato dal loro fondo impulsivo; e la conoscenza manca al suo compito, quando la sua attività oggettivante resta sotto l'influsso dei desiderî. Ma se gli impulsi non sono superati e conservati<ref>''Aufgehoben'': tolta, cioè negata e conservata. Si tenga presente che l'''Aufhebung'' o soppressione dell'oggettività (soppressione che è nello stesso tempo conservazione) è il fine ultimo della dialettica [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|hegeliana]].</ref> nel pensiero che si sottrae a questo influsso, non si realizza conoscenza alcuna, e il pensiero che uccide suo padre, il desiderio, è colpito dalla nemesi della stupidità. (§ 79, ''Intellectus sacrificium intellectus'')
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*I comportamenti via via conformi allo stato più avanzato dello sviluppo tecnico, non si limitano ai settori in cui sono effettivamente richiesti. Così il [[pensiero]] non si sottomette al controllo sociale solo dove questo gli è professionalmente imposto, ma adegua al controllo tutta la sua conformazione. Proprio perché il pensiero degenera nella soluzione di compiti assegnati, anche ciò che non è assegnato è trattato secondo lo schema del compito. [...] Anche dove non c'è nulla da macinare, il pensiero diventa un allenamento all'esecuzione di ogni sorta di esercizi. Considera i suoi oggetti come semplici ostacoli, come un test permanente del proprio essere-in-forma. Considerazioni che vorrebbero rendere conto di sé attraverso il rapporto alla cosa e quindi di fronte a se stesse, sono subito sospettate di vanità, di autocompiacimento visionario e asociale. [....] Il pensiero che ha disappreso a pensare se stesso, è diventato – nello stesso tempo – l'assoluta istanza di controllo di se stesso. Pensare non significa ormai altro che sorvegliare – in ogni istante – la propria capacità di pensare. (§ 126, ''I. Q.'')
*Il compito attuale dell'[[arte]] è di introdurre caos nell'ordine. (§ 143, ''In nuce'')
*L'arte è [[magia]] liberata dalla menzogna di essere verità. (da§ 143, ''In nuce'', 1974, p. 213)
 
 
 
 
 
 
*Il [[Germania|tedesco]] è una persona che non può dire una [[bugia]] senza crederci.
*L'accentuazione dell'elemento materiale di fronte allo spirito come menzogna dà origine ad una preoccupante affinità elettiva con l'economia politica di cui si conduce la critica immanente: un'affinità simile a quella tra polizia e bassifondi. Dacché è stata liquidata l'utopia ed è stata posta l'esigenza dell'unità di teoria e prassi, si è diventati troppo pratici. Il senso angoscioso dell'impotenza della teoria diventa un pretesto per consegnarsi all'onnipotente processo di produzione, e riconoscere così definitivamente l'impotenza della teoria. (da ''Il bagno col bambino dentro'', 1974, p. 35)
 
*L'arte è [[magia]] liberata dalla menzogna di essere verità. (da ''In nuce'', 1974, p. 213)
*L'esortazione alla ''happiness'', in cui il direttore di sanatorio, scienziato e uomo di mondo, concorda coi nervosi capipropaganda dell'industria dei divertimenti, fa pensare al padre furente che tuona contro i figlioletti perché non gli corrono incontro festosi per le scale quando torna di cattivo umore dall'ufficio. Appartiene al meccanismo dell'oppressione vietare la conoscenza del dolore che produce, e una via diretta conduce dal vangelo della gioia alla costruzione dei [[Campo di sterminio|campi di sterminio]] in Polonia, abbastanza lontano perché ciascuno dei Volksgenossen possa persuadersi di non udire le grida. Questo è lo schema dell'intatta capacità di godere. Chi lo denuncia avrà, dallo psicoanalista, la conferma di essere affetto da un [[Complesso di Edipo|complesso edipico]]. (da ''Invito alla danza'', p. 55)
*L'[[intelligenza]] è una categoria morale. (da ''Wishful thinking'', 1974, p. 192)