Henry Furst: differenze tra le versioni

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*Uomo senza [[civiltà]], lumaca senza guscio. (da ''Il tramonto dell'Occidente'', p. 217)
*Altri popoli faranno pascere il loro bestiame in «Place de l'Opéra», e in Piazza Colonna, slavi e mongoli abbevereranno i loro cavalli nella fontana di S. Pietro. E l'uomo civile fa segno con la mano, sopra la siepe degli anni che glielo nasconde, all'uomo civile dei secoli futuri. [[Boezio]] saluta [[Erasmo da Rotterdam|Erasmo]], Cassiodoro fa cenno a [[Dante]]. La [[civiltà]] si disfa e diviene humus e dall'humus nasce una nuova civiltà. E fra l'una e l'altra non c'è che l'humus, il quale dorme ed è humus! (da ''L'humus della civiltà'', p. 346)
*Le biblioteche d'Italia sono le figliastre del fisco. (da ''Schede sparse'', 1 dicembre 1959, p. 364)
*Non se n'è ancora accorto nessuno che viviamo in un'{{sic|èra}} nuova?<br>Sì, se ne sono accorti tutti; soltanto non sanno decidere quale èra sia. (da ''Schede sparse'', p. 366)
*Noi dei nostri traditori facciamo la roccia su cui è fondata la nostra Chiesa, scegliendoli con questa previsione certa, consapevoli della nostra inerme debolezza senza guida e della nostra onnipotenza quando siamo guidati. Loro (gli atei) vanno di tradimento in tradimento, e ogni volta sembrano farsi di sasso per la sorpresa. Noi perdoniamo, invece, e i nostri traditori diventano i nostri martiri e testimoni migliori; mentre la loro strada è segnata dalle forche su cui muoiono i loro capi i quali avrevvero dovuto guidarli verso il paradiso terrestre invece di cadere, come è più probabile, tutti nella medesima fossa! (da ''Schede sparse'', 15 settembre 1953, pp. 364-365)
*La scienza cerca di convincermi che l'universo non ha centro, ma io so che il centro dell'universo è la [[Croce cristiana|croce]] sul Calvario. Il mio universo funziona; quello degli scienziati va alla deriva e conduce al manicomio. (da ''Schede sparse'', p. 370)
*IlNon sistema [[democrazia|democratico]]se n'è comeancora ilaccorto cielonessuno diche Lombardia:viviamo tantoin belloun'{{sic|èra}} quandonuova?<br>Sì, èse ne sono accorti bellotutti; funzionasoltanto tantonon benesanno quandodecidere funzionaquale èra sia. (da ''Schede sparse'', 17 dicembre 1954, p. 372366)
*GliLa elementiscienza dellacerca [[felicità]]di sonoconvincermi datiche al'universo tuttinon sottoha formecentro, diverse.ma Beatoio coluiso che sail combinarli,centro miserodell'universo coluiè chela resta[[Croce inermecristiana|croce]] esul disperatoCalvario. davantiIl allemio vuoteuniverso convenzionifunziona; quello degli uominiscienziati va alla deriva e conduce al manicomio. (da ''Schede sparse'', 28 giugno 1956, p. 378370)
*Il sistema [[democrazia|democratico]] è come il cielo di Lombardia: tanto bello quando è bello; funziona tanto bene quando funziona. (da ''Schede sparse'', 22 maggio 1958, p. 372)
*I due filosofi sono immortali, e ciascuno dei due ha i suoi pregi. Preferiamo sceglierci [[Aristotele]] come guida nella vita, e [[Platone]] come ispiratore dei nostri sogni. Ma sarebbe una triste vita quella in cui fossimo costretti a rinunciare all'uno o all'altro. (da ''Schede sparse'', p. 379)
*Gli elementi della [[felicità]] sono dati a tutti sotto forme diverse. Beato colui che sa combinarli, misero colui che resta inerme e disperato davanti alle vuote convenzioni degli uomini. (da ''Schede sparse'', 9 maggio 1963, p. 378)
*La grande ricchezza dell'individualismo in Italia dove «un Marcel diventa ogni villan», rende difficile a un italiano accettare la gloria dei suoi compagni. Di [[Giorgio Vasari|Vasari ]] ve n'è uno solo. (da ''Italia madre di grandi uomini'', ''New York Times' Book Review, 25 febbraio 1933'', p. 417)
*I due filosofi sono immortali, e ciascuno dei due ha i suoi pregi. Preferiamo sceglierci [[Aristotele]] come guida nella vita, e [[Platone]] come ispiratore dei nostri sogni. Ma sarebbe una triste vita quella in cui fossimo costretti a rinunciare all'uno o all'altro. (da ''Schede sparse'', 8 aprile 1965, p. 379)
*[...] contro i capricci e le teorie più bizzarre della "[[maggioranza]]" non esiste appello. La metà più uno ha un diritto divino. Noi preferiamo quello dei re. (da ''Schede sparse,'' p. 381)
*La grande ricchezza dell'individualismo in Italia dove «un Marcel diventa ogni villan», rende difficile a un italiano accettare la gloria dei suoi compagni. Di [[Giorgio Vasari|Vasari ]] ve n'è uno solo. (da ''Italia madre di grandi uomini'', ''New York Times' Book Review'', 25 febbraio 1933'', p. 417)
 
==''Donne Americane''==