Steve Martin: differenze tra le versioni

*Ho fatto cabaret per 18 anni. 10 di quegli anni sono stati spesi imparando, quattro anni sono stati spesi raffinando e quattro anni sono stati spesi nel grande successo. Stavo cercando l'originalità del comico e la fama mi è ricaduta come conseguenza. Il percorso era più faticoso che eroico. Non mi sono battuto valorosamente contro i dubbiosi, ma ho fatto passi graduali costellati di pochi salti intuitivi. Non avevo un talento innato. Non cantavo, ballavo o recitavo, anche se lavorarci a quei piccoli dettagli mi hanno reso inventivo. Non ero autodistruttivo, anche se mi sono quasi distrutto. Alla fine, mi sono allontanato dallo spettacolo con una stanca rotazione della testa e non ho più guardato indietro fino ad ora.

:''I did stand-up comedy for 18 years. 10 of those years were spent learning, four years were spent refining, and four years were spent in wild success. I was seeking comic originality, and fame fell on me as a byproduct. The course was more plodding than heroic. I did not strive valiantly against doubters but took incremental steps studded with a few intuitive leaps. I was not naturally talented. I didn't sing, dance or act, though working around that minor detail made me inventive. I was not self-destructive, though I almost destroyed myself. In the end, I turned away from stand-up with a tired swivel of my head and never looked back until now.''<ref>{{en}} Dall'intervista Terry Gross, ''[https://www.npr.org/2020/05/08/852769010/steve-martin-on-his-years-as-a-comic-and-walking-away-from-stand-up Steve Martin On His Years As A Comic — And Walking Away From Stand-Up]'', ''npr.org'', 8 maggio 2020.</ref>

 

*Purtroppo, la maggior parte della commedia è effimera. La gente vuole la propria generazione di commedia. Se guardi un vecchio cartone animato degli anni 1890, ti sforzi di capire cosa ci fosse di divertente.