Publio Cornelio Tacito: differenze tra le versioni

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*Sospetto sempre e malvisto dai dominanti, chi è indicato come il più vicino a succedere. (I, 21; vol. I, p. 59)
:''Suspectum semper invisumque dominantibus qui proximus destinaretur.''
*La [[morte]], che da natura è a tutti sorte comune, si distingue presso i posteri in gloria e in oblio; e se una medesima sorte attende il buono e il reo, tocca ai coraggiosi morir per un fine. (I, 21; vol. I, p. 59)
*[...] quella avidità che ha l'uomo di credere più volentieri al [[mistero]]. (I, 21; vol. I, p. 61)
:''Mortem omnibus ex natura aequalem oblivione apud posteros vel gloria distingui; ac si nocentem innocentemque idem exitus maneat, acrioris viri esse merito perire.''
*[...] quella avidità che ha l'uomo di credere più volentieri al [[mistero]]. (I, 2122; vol. I, p. 61)
:[...] ''cupidine ingenii humani libentius obscura credendi.''
*[...] il delitto si giova della fretta, le buone deliberazioni con l'indugiare guadagnano [...]. (I, 32; vol. I, pp. 73 e 75)
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*[[Pace]] e concordia sono utili ai vinti; pei vincitori, solamente onorevoli. (III, 70; vol. II, p. 121)
:''Pacem et concordiam victis utilia, victoribus tantum pulchra esse.''
*{{NDR|[[GalbaVitellio]]}} Era tuttavia bonario e liberale: virtù che, se non c'è misura, menano a rovina. (III, 86; vol. II, p. 147)
:''Inerat tamen simplicitas ac liberalitas, quae, ni adsit modus, in exitium vertuntur.''
*[...] fra gli imbrogli e le discordie chi più è malvagio, più può: ma alla pace e alla quiete ci vuol la virtù. (IV, 1; vol. II, pp. 151 e 153)