Luc de Clapiers de Vauvenargues: differenze tra le versioni

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*Disprezza i grandi progetti chi si sente incapace di grandi successi. (1923)
*Disprezziamo molte cose per non disprezzare noi stessi. (1923)
*È forse contro la ragione o contro la giustizia amare se stessi? E perché dobbiamomai volerevogliamo che l'[[amor proprio]] sia sempre un vizio?<ref>Citato in Aa. Vv., ''Moralisti francesi. Classici e contemporanei'', a cura di Adriano Marchetti, Andrea Bedeschi, Davide Monda, BUR, 2012.</ref>
*È più facile dire cose nuove che mettere d'accordo quelle che sono state già dette. (1923)
*È un grande segno di mediocrità [[lode|lodare]] sempre moderatamente. (1923)
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*Il frutto del [[lavoro]] è il più dolce dei piaceri. (1923)
*Il pretesto con cui per l'ordinario si giustifica chi è causa dell'infelicità di un altro è che gli voleva bene. (1923)
*L'abitudine è tutto, persino nell'amore.<ref>Citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, Milano, 2022, n. 31. ISBN 978-88-203-3911-1</ref>
*L'arte di [[piacere]] è l'arte di ingannare. (1923)
*L'incredulità ha i suoi entusiasti, come la superstizione.<ref name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref>