Utente:Dread83/DreadBox6: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Io rifiuto un potere conferitomi sotto la speciosa forma di "diritti dell'uomo". Il mio potere è la mia proprietà, il mio potere mi dà la proprietà. Io stesso sono il mio potere... e per esso sono la mia proprietà.
*Chi, per rimanere padrone di ciò che possiede, deve contare sulla mancanza di volontà di altri, è una cosa fatta da questi altri, così come il padrone è una cosa fatta dal servo. Se venisse meno la sottomissione, il padrone cesserebbe d'essere.
 
*Il rude pugno della moralità non ha alcun riguardo per la nobile essenza dell'egoismo. (p. 63)
*Lo Stato si fonda sulla - schiavitù del [[lavoro]]. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto. (p. 124)
*Non l'uomo costituisce la tua grandezza, ma tu stesso la crei, perché tu sei più che uomo soltanto e più potente di altri - uomini. (p. 142)
*La critica dice precisamente: tu devi liberare completamente il tuo io da tutte le limitazioni, in modo che divenga un io ''umano''. Io dico: liberati quanto puoi e avrai fatto ciò che sta in tuo potere; infatti non è dato a tutti di superare ogni barriera, ossia, per parlare più chiaramente: non per tutti è una barriera ciò che lo è per alcuni. Perciò non preoccuparti delle barriere degli altri:; è sufficiente che tu abbatta le tue. (pp. 150-151)
*Il comportamento dello Stato è espressione del suo potere, della sua violenza, ma questa egli la chiama «diritto», quella del singolo «delitto». (p. 207)
*La rivoluzione mirava a creare nuove ''istituzioni'', la ribellione ci porta a non farci più ''governare'' da istituzioni, ma a governarci noi stessi, e perciò non ripone alcuna radiosa speranza nelle «istituzioni». Essa non è una lotta contro il sussistente, poiché, se essa appena cresce, il sussistente crolla da sé, essa è solo un processo con cui mi sottraggo al sussistente. E se abbandono il sussistente, ecco che muore e si decompone. Ma siccome il mio scopo non è il rovesciamento di un certo sussistente, bensì il mio sollevarmi al di sopra di esso, la mia intenzione e la mia azione non hanno carattere politico e sociale, ma invece ''egoistico'', giacché sono indirizzate solo a me stesso e alla mia propria individualità.<br />La rivoluzione ordina di creare nuove ''istituzioni'', la ribellione spinge ''a sollevarsi'', ''a insorgere''. (pp. 330-331)
 
 
*Chi, per rimanere padrone di ciò che possiede, deve contare sulla mancanza di volontà di altri, è una cosa fatta da questi altri, così come il padrone è una cosa fatta dal servo. Se venisse meno la sottomissione, il padrone cesserebbe d'essere.
 
*Io dico: liberati quanto puoi e avrai fatto ciò che sta in tuo potere; infatti non è dato a tutti di superare ogni barriera, ossia, per parlare più chiaramente non per tutti è una barriera ciò che lo è per alcuni. Perciò non preoccuparti delle barriere degli altri: è sufficiente che tu abbatta le tue.
*Nelle mani dello Stato la forza si chiama diritto, nelle mani dell'individuo si chiama delitto.
*Lo Stato si fonda sulla schiavitù del [[lavoro]]. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto.
*Per lo Stato è indispensabile che nessuno abbia una sua volontà; se uno l'avesse, lo Stato dovrebbe escluderlo, chiuderlo in carcere o metterlo al bando; se tutti avessero una volontà propria, farebbero piazza pulita dello Stato.
*Io aggiro l'ostacolo di una roccia finché non ho abbastanza polvere per farla saltare in aria e aggiro l'ostacolo delle leggi di un popolo finché non ho raccolto l'energia sufficiente per rovesciarle.