Il cavaliere dalla pelle di leopardo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 15:
[[File:Vepkhistkaosani zichy.jpg|thumb|Rustaveli presenta il poema alla regina Tamar, illustrato da Mihály Zichy (1881)]]
*Un vero [[eroe]] si trasforma in leone, manovrando con destrezza la lancia, lo scudo e la spada. Ma come posso io lodare con la stessa destrezza la regina-Sole Thamar, le cui gote e i cui capelli sono del colore dell'agata-rubino? (n. 3; 1945)
 
*La dolce [[parola]] è più efficace dell'indomita violenza. (n. 5; 1945)
*Tenero | piombo d'incudine spezza finanche la più dura gemma. (n. 5; 1998)
 
*L'arte di [[amore|amare]], il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. (n. 9; 1945)
*L'amore vero è sì tenero che arduo è possederlo. | Nulla ha a che far con la lussuria e da spartir con essa: | quello è una cosa, questa un'altra, e li separa un baratro | profondo. Credimi se dico che insieme non fan lega. (n. 9; 1998)
 
*L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. (n. 10; 1945)
*Laido, infido e impuro non è 'sto amor ma duraturo. Lungi dall'amata, ognor sospira amante, ed è cuor dedito a donna | pronto, se del caso, a subirne l'ira e i lai. Odio l'amore | senza affetto, con i suoi baci, abbracci e rumorosi trebbi. (n. 10; 1998)
 
*L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. (n. 12; 1945)
*L'amore, la bellezza, il pudore sono le tre forme sacre, i tre colori principali di ogni pura [[poesia]]. (n. 17; 1945)
Line 23 ⟶ 30:
*La poesia non è un diletto, ma una vocazione. Destrezza e valentia occorrono ai poeti, come ai giocatori: in questo è il loro eroismo. (n. 21; 1945)
*Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. (n. 27; 1945)
 
*Quando la [[Rosa (fiore)|rosa]] appassisce, essa abbandona per sempre il giardino, né più dà segno di vita, ma un altro fiore nasce e illumina le aiuole col suo splendore. (Re Rostevan, n. 35; 1945)
*La rosa secca e vizza muore, ma un'altra sboccia | nella serra. Volge al tramonto il sole mio | e buia e senza luna mi sta la notte innanzi. (Re Rostevan, n. 35; 1998)
 
*Maschio o femmina, la prole di un [[leone]] sarà sempre leone. (n. 39; 1945)
*Né chi nasce [[leonessa]] è men leon del maschio. (n. 39; 1998)
 
*Il [[sole]] splende ugualmente sulla rosa più bianca e sulle ortiche più odiose: sii dunque ugualmente generosa per i piccoli e per i grandi.<ref>{{Cfr}} [[Gesù]], ''[[Discorso della Montagna]]'': «Siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti».</ref> (Re Rostevan, n. 49; 1945)
*La generosità dei [[re]] è una pianta del paradiso stesso; essa tutti conquista ad essa obbedisce ognuno: anche i traditori più noti. (Re Rostevan, n. 50; 1945)
 
*La dolce parola concilia tutti e tutto! (Avthandil, n. 66; 1945)
*Troppo vanto non menar dell'arco tuo, pure a un re giova modestia. (Avthandil, n. 66; 1998)
 
*Un uomo forte non si lamenta mai, ma lotta e resiste. (Thinathin, n. 107; 1945)
*O Re, perché ti lagni di Dio e del destino? Non attribuire mai il male a Colui che è la bontà stessa. Il male è cosa estranea all'Autore delle cose, esso è ignoto all'inesaurabile natura suprema. La bontà della Provvidenza è infinita! (Thinathin, n. 112)
Line 71 ⟶ 86:
*Si è domandato un giorno alla rosa: "Chi ti ha creato tanto graziosa e bella di colore? È gran meraviglia che tu sia sempre circondata da tante [[rosa e spina|spine]]. Perché è tanto difficile coglierti senza ferirsi?"<br>Ed essa ha risposto: "Il dolce si raggiunge attraverso l'amaro! Certo, meglio vale ciò che è raro: se la bellezza abbonda, essa non avrà più lo stesso valore." (Avthandil, n. 858; 1945)
*Non bisogna seguire sempre il cammino difficile dei [[Desiderio|desideri]] che non conoscono limiti; bisogna frenare le ali del volere. (Avthandil, n. 860; 1945)
 
*Una [[parola]] inopportuna è più acre dell'aceto. (Tariel, n. 876; 1945)
*Prestar orecchio a ciò che udir non s'ama è più del fiele amaro! (Tariel, n. 876; 1998)
 
*Una lode è sempre piacevole: la dolce parola fa uscire il [[serpente]] dalla sua tana. (n. 881; 1945)
*Denti di perla e labbra | che, dischiuse rose, a conversari si diero di sì dolce | afflato, che pur le serpi avrebbero stanato a udirli. (n. 881; 1998)
 
*L'uomo saggio ama sempre il suo educatore, solo lo sciocco lo destesta. (Tariel, n. 884; 1945)
*Ama | il saggio il maestro, ma lo stolto con cuor offeso il fugge. (Tariel, n. 884; 1998)
 
*La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto divene pazzo e l'ignorante diviene dotto. (Avthandil, n. 895; 1945)
*È bello quando l'uomo dice all'uomo cose piacevoli; le parole non vanno perdute quando il fuoco della sincerità le accompagna. È gran conforto raccontare le proprie sofferenze ad altri, se questi è buon ascoltatore. (n. 904; 1945)
Line 82 ⟶ 104:
*Bisogna tenersi il più lontano possibile da una donna leggera. Carezzevole e amorosa, ella ispira dapprima fiducia ed è fiduciosa; ma poi improvvisamente tradisce, rompendo la parola data. Per questo non bisogna mai confidare un segreto a una donna. (n. 1059; 1945)
*O sole! Dio ha voluto che tu fossi un sole sulla terra, per la gioia di coloro che vengono illuminati dai tuoi raggi e per infiammare quelli che incontri sulla tua strada. Le stelle sono felici e orgogliose di guardarti e lodarti.<br>Chiunque ti veda s'innamora di te fino a venir meno. Sei una rosa, e non comprendo come gli [[Usignolo|usignoli]] non si posino sopra di te per cantare. I fiori appassiscono, al cospetto della tua bellezza, e la mia bellezza avvizzisce. Se i raggi del sole non mi ravviveranno a tempo, sarò perduta. (Fatman, n. 1063-1064; 1945)
 
*Il [[corvo]] e la rosa non possono accordare i loro colori; solo l'usignolo canta sulla rosa le sue dolci melodie. (Avthandil, n. 1068; 1945)
*Che ha il corvo a che fare con la rosa? Che li lega... | quando poi sopra alla rosa non anco ha l'usignolo il dolce | canto effuso? (Avthandil, n. 1068; 1998)
 
*Il medico non può, egli stesso, guarire la propria ferita. (Fatman, n. 1084; 1945)
*Non può medico sanar chi 'l proprio sangue beve! (Fatman, n. 1084; 1998)
 
*La rosa non conviene al corvo né le corna all'asino! (Avthandil, n. 1144; 1945)
*Vero è che Rosa non s'addice al corvo e all'asino le zanne! (Avthandil, n. 1144; 1998)
 
*L'oro non dà una gioia continua ai suoi devoti ammiratori.<br>L'amore della ricchezza provoca odio, al quale seguono il male e la disgrazia. L'oro è in continuo moto: viene e va; la sua potenza è effimera. Esso inchioda l'anima alle cose terrene e paralizza ogni slancio. (Avthandil, n. 1175; 1945)
*L'uomo si [[disonore|disonora]] quando è senza cuore, la donna quando si vende. (Avthandil, n. 1182; 1945)
*È scritto nei grandi libri che un [[Amico e nemico|amico]] malevolo è peggiore di un [[Amico e nemico|nemico]] dichiarato. (Avthandil, n. 1189; 1945)
*O universo, uguale a Satana per la menzogna! Nessuno saprebbe indovinare la tua essenza e dove tu ordisci i tuoi tradimenti. (n. 1191; 1945)
 
*Staccato dalla mia amata, io sono un usignolo sdraiato nel sudiciume come un corvo! (Avthandil, n. 1231; 1945)
*"Mirate amanti: [...] ha l'usignol 'na rosa, | ma da lei lungi siede come cornacchia sui rifiuti! (Avthandil, n. 1231; 1998)
 
*Se il corvo trova una rosa, crede di essere un usignolo! (n. 1232; 1945)
*Come usignolo in lui Fatmàn si deliziava, | ché credesi usignolo il corvo che posi sulla rosa. (n. 1232; 1998)
 
*Certo, l'inverno uccide le rose, sfogliandone i petali; anche il sole estivo brucia se è accompagnato dalla siccità, ma i dolci trilli dell'usignolo si fanno sentire sulle loro corolle. (n. 1323; 1945)
*Quando le nubi si sciolgono in pioggia, i torrenti rovinano già dalle montagne, e un terribile frastuono rieccheggia nelle gole; ma quando raggiungono il mare ritornano calmi. (n. 1386; 1945)