Claude Lévi-Strauss: differenze tra le versioni

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*I [[bororo]] sono i più alti e i meglio costruiti fra gli indiani del Brasile. La loro testa rotonda, il loro viso allungato dai tratti regolari e vigorosi, la loro struttura atletica ricordano certi tipi patagoni ai quali si possono collegare dal punto di vista razziale. Questo tipo armonioso si ritrova raramente fra le donne, in generale più piccole, mingherline, dai tratti irregolari. (p. 184)
*In contrasto con l'austerità degli oggetti utilitari, i bororo mettono tutto il loro lusso e la loro fantasia nell'abbigliamento, o almeno – poiché questo è dei più sommari – nei suoi accessori. Le donne posseggono veri scrigni che si tramandano da madre in figlia: finimenti in denti di scimmia o in zanne di giaguaro montate in legno o fissate con sottili legature. Tengono per sé le spoglie della caccia ma si fanno poi depilare le tempie dagli uomini i quali confezionano, coi capelli delle loro spose, lunghe cordicelle intrecciate che avvolgono intorno alla testa come un turbante. (p. 190)
*Nel villaggio bororo, c'è un momento della giornata che riveste una importanza particolare: è l'appello della sera. Al cader della notte, si accende un gran fuoco sul piazzale delle danze, dove i capi dei clan si sono riuniti; ad alta voce, un araldo chiama ciascun gruppo: ''badedjeba'', i capi; ''o cera'', quelli dell'ibis; ''ki'', quelli del tapiro; ''bokodori'', quelli dell'armadillo; ''bakoro'' (dal nome dell'eroe Bakororo); ''boro'', quelli del labbretto; ''ewaguddu'', quelli della palma ''buriti''; ''arore'', quelli del bruco; ''paive'', quelli del riccio; ''apibore'' (senzasenso dibbiodubbio). Man mano che si presentano, gli ordini per l'indomani vengono comunicati agli interessati, sempre con voce elevata per farsi udire fino alle capanne più lontane. A quell'ora, del resto, esse sono vuote o quasi. (p. 199)
 
==Citazioni su Claude Lévi-Strauss==