Moses Israel Finley: differenze tra le versioni

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*Il colore, che i Greci applicavano generosamente alla statue e agli edifici, è quasi del tutto scomparso nei monumenti che ci rimangono. Scomparso è anche il colore che decorava le mura dei portici, dei templi e dei palazzi ellenistici, come sono perduti i pannelli dipinti. La storia della [[pittura greca]] deve quindi essere scritta in base a un esempio non proprio adatto, la ceramica, oltre che sulla scorta di riferimenti letterari e per via d'ipotesi (cap. VII, pp. 156-157)
 
*[...] la documentazione {{NDR|sulla pittura greca}} è perduta. Esistono però testimonianze indirette dalle quali si desume: primo, che la pittura murale era molto diffusa, cominciando probabilmente col rinascere dell'architettura monumentale; secondo, che in complesso essa era limitata agli edifici pubblici, compresi i palazzi reali dell'età ellenistica; terzo, che il suo sviluppo fu molto più lento di quello dell'architettura o della scultura; quarto, che a poco a poco i pittori impararono a modellare le figure con le luci e le ombre e a creare l'illusione delle tre dimensioni. (cap. VII, p. 159)
 
==Note==