Jonathan Swift: differenze tra le versioni

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==''I viaggi di Gulliver''==
===[[Incipit]]===
====Gaetano Barbieri====
L'autore dà qualche notizia di sè medesimo e della sua famiglia. — Prime cagioni che lo invogliarono di viaggiare il mondo. — Naufragio e vita salvata a nuoto. Tocca sano e salvo la spiaggia a Lilliput; fatto prigioniero, è condotto attorno per quel paese.<p>
Mio padre era un picciolo possidente della contea di Nottingham; fui il terzo de' suoi cinque figli. Mi pose, ch'io avea quattordici anni, nel collegio Emmanuele di Cambridge, ove rimasi tre anni, applicandomi seriamente ai miei studi; ma il peso di mantenermi, benchè m'avesse fatto un ben magro assegnamento, essendogli tuttavia greve, atteso lo scarso suo patrimonio, fui costretto entrare qual novizio di chirurgia sotto il magistero del signor Giacomo Bates, esimio professore di quest'arte in Londra; presso il quale rimasi quattro anni. In questo intervallo, mio padre mi spediva a quando a quando qualche po' di danaro ch'io spesi [4] nell'imparare la nautica e diverse parti delle scienze matematiche, utili grandemente a chi vuole imprendere navigazioni, giacchè ho sempre creduto che, una volta o l'altra, sarei chiamato dal mio destino su questa carriera. Licenziatomi dal signor Bates, tornai a trovare mio padre; e coll'assistenza di lui, del mio zio Giovanni e d'alcuni altri parenti, misi insieme quaranta lire sterline oltre alla promessa di altre trenta ogn'anno per mantenermi a Leida. In questa università mi dedicai per due anni e sette mesi alla fisica, ben comprendendo come tale scienza mi sarebbe stata di grande sussidio nel far lunghi viaggi.<br>
{{NDR|Gionatan Swift, ''Viaggi di Gulliver nelle lontane regioni'', traduzione di Gaetano Barbieri, Vedova di A.F. Stella e Giacomo figlio, 1842}}
 
====Gianni Celati====
''L'autore presenta alcuni ragguagli su se medesimo, la sua famiglia, i primi incentivi a viaggiare. Fa naufragio, salvasi a nuoto, sbarca nel paese di Lilliput. Ivi fatto prigioniero viene condotto all'interno del paese''<br>Mio padre possedeva un modesto fondo nella contea di Nottingham, e io sono il terzo di cinque figli. All'età di anni quattordici egli m'inviò al Collegio Emanuele di Cambridge, ove rimasi per tre anni, dedicandomi strettamente agli studi: ma essendo il costo della retta troppo oneroso per le nostre povere sostanze (sebbene vivessi piuttosto magramente), fui destinato quale apprendista presso il dottor Giacomo Bates, eminente chirurgo di Londra, col quale rimasi per anni quattro; e inviandomi talora mio padre piccole somme di danaro, le investii per apprendere l'arte di navigare e altre cognizioni matematiche, utili a chi voglia darsi ai viaggi: come sempre ritenni sarebbe stata un giorno la mia sorte. Lasciato il dottor Bates, me ne tornai alla casa paterna; ove, con l'aiuto di mio padre e di mio zio Giovanni e d'altri parenti, raccolsi la somma di quaranta sterline e una promessa di trenta sterline annue per mantenermi a Leida: ivi studiai la medicina per due anni e sette mesi, ben sapendo che ciò sarebbe stato utile nei lunghi viaggi.<br>
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*Jonathan Swift, ''Il leone non mangia la vera vergine'', traduzione di Giovanni Acunzoli, La Spiga, 1993.
*Gionata Swift, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/s/swift/i_viaggi_di_gulliver/pdf/i_viag_p.pdf I viaggi di Gulliver]'', traduzione di Aldo Valori, A. F. Formiggini, 1921.
*Gionatan Swift, ''[https://gutenberg.org/files/61179/61179-h/61179-h.htm Viaggi di Gulliver nelle lontane regioni]'', traduzione di Gaetano Barbieri, Vedova di A.F. Stella e Giacomo figlio, 1842.
*Jonathan Swift, ''I viaggi di Gulliver'' (''Travel into several remote nations of the world. In four parts. By Lemuel Gulliver''), traduzione di Gianni Celati, Universale Economica Feltrinelli, 1997. ISBN 8807821397
*Jonathan Swift, ''I viaggi di Gulliver'', traduzione di Carlo Formichi, Mondadori, 1990 (1982).