Federigo Enriques: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni di Federigo Enriques: altra sullo stile (oscuro) di Hegel
Riga 3:
 
==Citazioni di Federigo Enriques==
*Alla deficienza delle facoltà astratte e determinatrici dell'intelletto, fa riscontro in Hegel uno sviluppo immenso della facoltà associativa, che dà risalto e colorisce la sua grande fantasia; egli possiede in alto grado, ad esclusione dell'altro, uno dei due caratteri che formano lo spirito logico: lo spirito che tende ad unificare e coordinare le immagini, per contrapposto a quello che riesce a fissarle inibendo il corso delle associazioni. Ma questa fantasia è dominata da un'ispirazione affettiva, che si traduce di quando in quando nella prosa hegeliana e le conferisce una severa bellezza. (da ''Scienza e razionalismo'', Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1912, p. 149)
*Così la [[teoria della relatività|teoria]] di [[Albert Einstein|Einstein]] non significa la morte della teoria di [[Isaac Newton|Newton]], anzi la conquista di una verità più vera, di fronte a cui la precedente figurerà sempre come un grado di approssimazione.<br />Aver superato questo grado, fino a spiegare le minime perturbazioni or ora accennate, scoprire dunque la legge correttrice di errori appena sensibili, costituisce il più splendido trionfo della ragione umana! Nonostante tutti i sofismi con cui si è tentato di travisarne il significato, questo è anche il vero motivo della commozione suscitata da Alberto Einstein. Egli ci ridà la fiducia nella [[ragione]], proprio in quest'ora tenebrosa in cui essa sembra sommergersi nel cozzo delle passioni oscure [...]. (da ''Per la scienza'', a cura di R. Simili, Bibliopolis, Napoli 2000, pp. 329-332)
*Per chi non abbia mai letto alcuna cosa di [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]] (sono in questo caso anche dei filosofi ed avrebbero torto di considerare ingiuriosa questa affermazione) è indispensabile dir subito dello stile di lui e della psicologia che vi si connette.<br>Gli hegeliani affermano che Hegel è difficile a comprendere perché è profondo e perché adopera uno speciale linguaggio tecnico. Ma tali caratteri appartengono pure a [[Isaac Newton|Newton]], che non solleva nel pubblico scientifico l'accusa di essere incomprensibile. In verità il linguaggio di Hegel è tutto l'opposto di un linguaggio tecnico, se con questa parola si designa un linguaggio convenzionale atto a precisare l'espressione comune. È una lingua che sforza la forma volgare soltanto per promuovere associazioni indeterminate, a base di assonanze verbali o di vaghe analogie o d'immagini aventi un contenuto affettivo. (da ''[https://archive.org/details/EnriquesScienzaRazionalismo/mode/1up Scienza e razionalismo]'', Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1912, p. 147)