Angelo Camillo De Meis: differenze tra le versioni

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*[[Epicureismo]]. – Patire è il falso e il male; e però il Saggio attende a godere; né gli basta la voluttà di un momento, anzi ei vuol goder sempre, e sa perfino sacrificare il presente al godimento avvenire. Che se pratica la virtù, gli è perché la virtù gli procura una durevole eutimia. (p. 9)
 
*[[Scetticismo]]. – Il Saggio assiste indifferente alla scena mutabile del mondo, perché non sa, o non crede che sotto all'apparenza vi sia alcuna realtà; e però se ne vive in una perfetta apatia. (p. 9)
 
*[[Epicuro]] ha in mira la felicità sensibile. Godere, non patire; trovar modo di liberarsi dal timore degli Dei e della morte, il gran tormento della umana vita; tale è il postulato, e tale è il fine della filosofia. Bisogna dunque fare un sistema e concepire il mondo in tal maniera, che non ci abbiano luogo codesti due timori. (pp. 10-11)