Leonardo Sciascia: differenze tra le versioni

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aggiunte citazioni da "La scomparsa di Majorana". Ho tolto l'incipit perché anomalo: è una lettera di Gentile a Bocchini
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*I [[Sicilia|siciliani]] – dice il [[Scipio di Castro|Di Castro]] – generalmente sono più astuti che prudenti, più acuti che sinceri, amano le novità, sono litigiosi, adulatori e per natura invidiosi; sottili critici delle azioni dei governanti, ritengono sia facile realizzare tutto quello che loro dicono farebbero se fossero al posto dei governanti. D'altra parte, sono obbedienti alla Giustizia, fedeli al Re e sempre pronti ad aiutarlo, affezionati ai forestieri e pieni di riguardi nello stabilirsi delle amicizie. La loro natura è fatta di due estremi: sono sommamente timidi e sommamente temerari. Timidi quando trattano i loro affari, poiché sono molto attaccati ai propri interessi e per portarli a buon fine si trasformano come tanti Protei, si sottomettono a chiunque può agevolarli e diventano a tal punto servili che sembrano nati per servire. Ma sono di incredibile temerarietà quando maneggiano la cosa pubblica e allora agiscono in tutt'altro modo... E prima aveva avvertito: la Sicilia è stata fatale a tutti i suoi governanti; e la maggior parte di essi ha lasciato sepolta in quel Regno la reputazione in modo tale che nemmeno nella posterità ha potuto mai più risorgere. (''Opere – 1956.1971'', 2004, pp. 961-962)
*[...] di [[Salvatore Quasimodo]] nella cui poesia il tema dell'esilio (l'esilio che generazioni di siciliani, per sfuggire alla povertà dell'isola, hanno sofferto e soffrono) si lega amaro e dolente, ma splendido nella memoria dei luoghi perduti, a quello del poeta arabo [[Ibn Hamdis]], siciliano di Noto. E questa può anche essere una chiave per capire la Sicilia: che alla distanza di più di otto secoli un poeta di lingua araba e un poeta di lingua italiana hanno cantato la loro pena d'esilio con gli stessi accenti: "vuote le mani, – dice Ibn Hamdis, – ma pieni gli occhi del ricordo di lei". (''Opere – 1956.1971'', 2004, p. 967)
 
===''La scomparsa di Majorana''===
*La [[scienza]] come la poesia, si sa che sta ad un passo dalla follia [...]. (cap. I, p. 4)
*Il cittadino che nulla ha mai fatto contro le leggi né da altri ha subito dei torti per cui invocarle; il cittadino che vive come se la [[polizia]] soltanto esistesse per degli atti amministrativi come il rilascio del passaporto o del portodarme (per la caccia), se i casi della vita improvvisamente lo portano ad avervi a che fare, ad averne bisogno per quel che istituzionalmente è, un senso di sgomento lo prende, di impazienza, di furore in cui la convinzione si radica che la sicurezza pubblica, per quel tanto che se ne gode, più poggia sulla poca e sporadica tendenza a delinquere degli uomini che sull'impegno, l'efficienza e l'acume di essa polizia. Convinzione che ha una sua parte di oggettività: più o meno secondo i tempi, più o meno secondo i paesi. (cap. II, p. 10)
*Se i morti sono, dice Pirandello, «i pensionati della memoria», gli scomparsi ne sono gli stipendiati: di un più ingente e lungo tributo di memoria. (cap. X, p. 67)
 
==''Nero su nero''==
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===''L'affaire Moro''===
Ieri sera, uscendo per una passeggiata, ho visto nella crepa di un muro una [[lucciola]]. Non ne vedevo, in questa campagna, da almeno quarant'anni: e perciò credetti dapprima si trattasse di uno schisto del gesso con cui erano state murate le pietre o di una scaglia di specchio; e che la luce della luna, ricamandosi tra le fronde, ne traesse quei riflessi verdastri. Non potevo subito pensare a un ritorno delle lucciole, dopo tanti anni che erano scomparse.
 
===''La scomparsa di Majorana''===
{{destra|Roma, 16-4-38 XVI}}
«Cara Eccellenza,<br />
«Vi prego di ricevere e ascoltare il dott. Salvatore Majorana, che ha bisogno di conferire con Voi pel caso disgraziato del fratello, il professore scomparso.<br />
«Da una nuova traccia parrebbe che una nuova indagine sia necessaria, nei conventi di Napoli e dintorni, forse per tutta Italia meridionale e centrale. Vi raccomando caldamente la cosa. Il prof. Majorana è stato in questi ultimi anni una delle maggiori energie della scienza italiana. E se, come si spera, si è ancora in tempo per salvarlo e ricondurlo alla vita e alla scienza, non bisogna tralasciar nessun mezzo intentato.<br />
«Con saluti cordiali e auguri di buona pasqua<br />
{{destra|Vostro<br />Giov. Gentile.».}}
 
==Citazioni su Leonardo Sciascia==
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*Leonardo Sciascia, ''La corda pazza. Scrittori e cose della Sicilia'', Einaudi, Torino 1970.
*Leonardo Sciascia, ''La corda pazza.<small>Scrittori e cose della Sicilia</small>'', Einaudi, Torino, 1982. ISBN 88-06-05398-1
*Leonardo Sciascia, ''La scomparsa di Majorana'', AdelphiEinaudi, 1997Torino, 1975.
*Leonardo Sciascia, ''L'ordine delle somiglianze'', Rizzoli, Milano, 1967.
*Leonardo Sciascia, ''Morte dell'Inquisitore'', Laterza, Bari 1964 / Adelphi, Milano 1999.