I. Bernard Cohen: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Florence Nightingale: altra su Quetelet
Riga 16:
 
*Gli studiosi dell'Ottocento che tentarono di fare dello studio del comportamento umano una scienza si trovarono di fronte a un dilemma: la scienza modello del tempo era la fisica classica, con le sue leggi deterministiche che descrivevano fenomeni naturali, ma il comportamento umano sembrava individuale e indeterminato. La soluzione di questo problema fornita da [[Adolphe Quetelet|{{sic|Quételet}}]] aggirò la questione dell'individuo introducendo il concetto di «uomo medio». Quételet mostrò che, pur non essendovi leggi che determinano il comportamento individuale, vi sono regolarità negli attributi e nel comportamento di gruppi, e che queste regolarità potevano essere descritte matematicamente dalle leggi della probabilità. Quételet era convinto che anche i caratteri mentali e morali avrebbero seguito leggi regolari di distribuzione statistica, se solo fosse stato possibile misurarli con precisione. (p. 108)
 
*L'opera più originale e più sorprendente di {{sic|Quételet}} fu la sua analisi dell'influenza di fattori come il sesso, l'età, l'istruzione, il clima e la stagione sul tasso di criminalità in Francia (1831). I dati non consentivano di predire chi avrebbe commesso un certo tipo di crimine, ma secondo Quételet manifestavano regolarità che avrebbero permesso a uno scienziato di «predire quanti individui si sarebbero macchiati le mani del sangue dei loro simili, quanti sarebbero stati falsari, quanti avvelenatori». La scoperta di queste regolarità condusse Quételet alla conclusione radicale che «è la società a preparare in qualche modo questi crimini, e il criminale è soltanto lo strumento che li esegue». (p. 108)
 
*Tn tutta la storia militare sino al XX secolo, la causa principale dei decessi in guerra furono le malattie più che le ferite subite in battaglia [...]. (p. 108)