Giovanni Marchesini (filosofo): differenze tra le versioni

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*Il positivista nelle scienze filosofiche nulla afferma se non lo soccorre una reale esperienza, e questa egli assume come tutti gli scienziati. Ove i fatti manchino a stabilire una verità o a concepire un'ipotesi, egli trova prudente il silenzio o il riserbo. Ciò turba molti i quali vorrebbero che si parlasse sempre anche quando non si sa, per ripetere quello che dicono loro, e accettare le loro credenze dogmaticamente imposte. (da ''[https://archive.org/details/MarchesiniNelCampoDellEducazione Nel campo dell'educazione]'', Società Editrice Dante Alighieri di Alberighi, Segati e C., Roma-Milano, 1909, cap. 1, p. 15)
 
*La pretesa d'insediare l'Assoluto là dove domina il relativo conturba [...] e corrompe gli uomini disgregandoli fra mille acri contese, mentre è certo che la concezione serena e profonda del relativismo, caratteristico d'ogni fede, e garanzia ineccepibile della sua purezza e sincerità, può lenire le asprezze del dissenso, spingendo gli uomini verso una generosità calma, pronuba di una suprema unità ideale.<ref>Da ''La finzione nell'educazione o la pedagogia del "come se"'', G. B. Paravia & C., Torino, 1925, cap. VI, pp. 52-53.</ref>
 
==''La vita e il pensiero di Roberto, Ardigò''==