Stefano D'Arrigo: differenze tra le versioni

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*Così, femmine a terra e femmine a mare, sia cristiane e sia fere, smaniavano ugualmente per l'orcaferone. Non partire, non partire, gli sospiravano con gli occhi le cristiane dalla riva, sperando in qualche altra mandata di cicirella; e le fere lo corteggiavano da lì vicino, civettandogli e facendogli le buffone come per rabbonirlo e tenergli a freno la collera, o forse per qualche altro loro recondito scopo: come si faceva a dirlo con quelle millunanotte? (2019, p. 752)
*Poi, a vederlo di là vicino, fu uno spettacolo da fargli trattenere il respiro. L’orcaferone, l’aveva pigliato una così terribile furia, da fargli impallidire tutti: nero, gigantesco, avvulcanato, era come se lottasse col mare medesimo e da quel massacro d’acqua si sollevavano montagne di schiume. (2019, p. 774)
*Oh, giovanotti, ma ve lo volete mettere in testa che quella non è una quilibet qualsiasi, ma è l’orca, orca orcinusa, la Morte in una parola, la Morte marina? Ma sul serio, sul serio pensate di poterla fare fessa, di incavallarla? Ma sul serio, sul serio pensate di poterci qualcosa, di influirvi, di cambiarle il principio? (2019, pp. 791-792)
 
== Bibliografia ==