Viktor Andrijovyč Kravčenko: differenze tra le versioni

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*Ingegnere e funzionario della missione che si occupava a Washington dell'invio dell'armi nell'URSS, Victor Kravchenko aveva deciso di restare in USA già nell'aprile 1944. Ma il conflitto era ancora in corso e per il governo americano non era opportuno dare troppo rilevo alla sua diserzione che diventò invece molto utile agli inizi della guerra fredda. Kravchenko era un dissidente che voleva restare socialista. Ma, per poter vedere pubblicato un suo libro di memorie, dovette accettare che fosse rivisto da un traduttore-redattore, Eugene Lyons, che era decisamente anticomunista e che fu, in realtà, l'autore della stesura materiale dell'opera. ([[Aurelio Lepre]])
 
*Le denunce di Kravchenko ed Eugene Lyons sono simili a quelle che avrebbe fatto, soltanto dieci anni più tardi, [[Nikita Sergeevič Chruščёv|Nikita Krusciov]]. Ma alla fine degli anni Quaranta, anticomunisti e comunisti si fronteggiavano senza possibilità di mediazione. O con Stalin o contro Stalin. Anche le critiche più lievi di Kravchenko sembrarono intollerabili ai comunisti che accusarono il libro {{NDR|''Ho scelto la libertà''}} di essere falso dalla prima all'ultima pagina, mentre gli anticomunisti ne facevano una celebrazione priva di dubbi. ([[Aurelio Lepre]])
 
*Vi fu un periodo, più di quarant'anni fa, quando il nome di Viktor Andreevic Kravchenko era una scintilla. Bastava pronunciarlo, soprattutto in Italia e in Francia, perché l'atmosfera d'una conversazione si caricasse di elettricità e lo spazio d'una riunione venisse attraversato da micidiali saette intellettuali. ''Ho scelto la libertà'', il libro che egli aveva scritto negli Stati Uniti fra il 1944 e il 1945, apparve in Italia presso Longanesi nel marzo del 1948, durante una delle più aspre campagne elettorali che si siano mai combattute nel nostro Paese<ref name="elezioni_1948"/>. Divenne subito un'arma e un bersaglio. ([[Sergio Romano]])