Viktor Andrijovyč Kravčenko: differenze tra le versioni

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*In Russia sentivamo una tale vergogna del [[Patto Molotov-Ribbentrop|patto Hitler-Stalin]] che non ne parlavamo mai. Gli scritti e i discorsi ufficiali passavano sotto silenzio quella fase della nostra storia. In America invece si vedeva nel patto una nuova prova della saggezza di Stalin. Tutti gli Americani all'unisono condannavano l'accordo concluso con Hitler a Monaco e applaudivano a quello che Stalin aveva firmato con lui a Mosca. Fatto strano, si giudicava che gli alleati si erano comportati in modo indegno guadagnando tempo e tentando di sviare verso la Polonia e la Russia le ambizioni naziste, mentre si ammirava il genio del Cremlino che era riuscito a gettare la Germania in una guerra rivolta contro l'occidente, contro la Francia e l'Inghilterra. (vol. 2, cap. XXVII, p. 835)
 
*Quello che gli Americani pensavano delle meraviglie del sovietismo applicato era veramente straordinario. Alcuni aspetti essenziali della realtà comunista, il lavoro forzato, le periodiche epurazioni in massa, il tenore di vita incredibilmente basso, la grande carestia del 1932-33, gli orrori della collettivizzazione delle terre, il lavoro imposto all'infanzia dallo Stato medesimo, tutto quanto sembrava interamente sfuggito agli {{sic|a}}mericani. Quando mi arrischiavo a parlarne, gli americani si accontentavano di guardarmi con aria incredula quando non mi opponevano le smentite più categoriche. Mi convinsi, così, che il più grande trionfo dei Sovieti era la loro propaganda estera [...]. (vol. 2, cap. XXVII, p. 838)
 
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