Viktor Andrijovyč Kravčenko: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Patto Molotov-Ribbentrop
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*Se il Cremlino avesse avuto a disposizione la bomba atomica prima della più grande democrazia del mondo, ne avrebbe fatto uso per promuovere una rivoluzione del genere di quella che aveva predicato? A questa domanda posso rispondere soltanto a titolo personale. Ma la mia opinione è basata su quanto ho appreso nel corso di tutta la mia vita, sulla mentalità bolscevica, sulla sua spregiudicatezza e sulla sua mancanza assoluta di di scrupoli morali quando la «causa» è in gioco.<br>E la mia risposta è: ''Sì''. (vol. 2, cap. XXV, p. 766)
 
*In Russia sentivamo una tale vergogna del [[Patto Molotov-Ribbentrop|patto Hitler-Stalin]] che non ne parlavamo mai. Gli scritti e i discorsi ufficiali passavano sotto silenzio quella fase della nostra storia. In America invece si vedeva nel patto una nuova prova della saggezza di Stalin. Tutti gli Americani all'unisono condannavano l'accordo concluso con Hitler a Monaco e applaudivano a quello che Stalin aveva firmato con lui a Mosca. Fatto strano, si giudicava che gli alleati si erano comportati in modo indegno guadagnando tempo e tentando di sviare verso la Polonia e la Russia le ambizioni naziste, mentre si ammirava il genio del Cremlino che era riuscito a gettare la Germania in una guerra rivolta contro l'occidente, contro la Francia e l'Inghilterra. (vol. 2, cap. XXVII, p. 835)
 
*Stalin passa poi per un amatore di musica, ma, ahimè, i suoi gusti non sono molto elevati. Questo non gli impedisce, ben inteso, di darsi arie di conoscitore e di tranciare giudizi perentori sulle creazioni musicali. La storia di un suo giudizio, che costò per molto tempo il completo oblio a [[Dmitrij Šostakovič|Shostakovic]], è nota; ma è meno nota l'avventura toccata al giovane compositore [[Tichon Nikolaevič Chrennikov|Tikhon Khrennikov]]. La sua opera «Nella tempesta» era stata acclamata dai critici della capitale, ma il «Capo» andò a sentirla e dichiarò che non gli piaceva. Istantaneamente, i critici modificarono il loro parere. L'opera venne tolta dal cartellone e non fu più rappresentata. (vol. 2, cap. XXV, p. 770)