Emilio Gentile: differenze tra le versioni

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*[...] per la sua reputazione di liberale e la sua formazione militare, [[Luigi Pelloux|Pelloux]] poteva apparire come l'uomo più adatto a ristabilire l'ordine nel paese senza offendere i principi liberali, promuovendo la smobilitazione dello stato d'assedio nel quale la classe dirigente si era trincerata. Nonostante le intenzioni, nei fatti la sua politica fu rivolta soltanto all'attuazione del primo proposito, cioè la restaurazione dell'ordine. (cap. I, p. 10)
*Uomo di severe qualità morali e di grande dottrina sociale e politica, [[Sidney Sonnino|Sonnino]] seppe rinnovare il suo pensiero adeguandosi al mutamento della situazione politica dopo il fallimento dei tentativi autoritari, ai quali egli aveva dato il suo appoggio nella convinzione che fosse la via più adatta per restaurare l'autorità dello Stato e salvare la monarchia dall'assalto dei «rossi» e dei «neri». (cap. I, p. 23)
*{{NDR|[[Enrico Ferri]]}} Contro il riformismo, egli si ergeva a rappresentante e fautore del più assoluto intransigentismo, senza però sostenere l'intransigenza con una salda concezione politica. Per il fascino personale e per la suggestione del suo rivoluzionarismo oratorio, Ferri riuscì tuttavia a conseguire notevoli successi personali nel partito, come l'uomo più rappresentativo della sinistra intransigente, ma anche disponibile, come si vide in seguito, a conversioni di rotta e a mediazioni di potere. (cap. IV, p. 88)
*Lasciando il governo, [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] indicò al re come suo successore il deputato forlivese [[Alessandro Fortis]]. Fortis era un ex deputato garibaldino che si era convertito alla monarchia, aveva fatto le sue prime esperienze di governo sotto Crispi, come sottosegretario all'Interno, era stato ministro dell'agricoltura con Pelloux nel suo primo gabinetto, e, infine, aveva concluso la sua trasformazione parlamentare come amico personale e fedele sostenitore di Giolitti. (cap. VI, p. 123)
*Personalità brillante ma priva di originalità, intelligente ma poco costante nell'impegno, legato al mondo degli affari e della finanza per la sua professione di avvocato, Fortis era politicamente un tipico rappresentante della maggioranza neotrasformista di Giolitti. (cap. VI, p. 123)