Francesca Melandri: differenze tra le versioni

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'''Francesca Melandri''' (1974 – vivente), scrittrice italiana.
 
== Citazioni di Francesca Melandri ==
 
* Cosa rende ''[[Beppe Fenoglio#Una questione privata|Una questione privata]]'' un libro così vicino e inafferrabile, così "misterioso e assurdo", come lo definì [[Italo Calvino]] nella prefazione alla riedizione del proprio ''I[[Italo Calvino#Il sentiero dei nidi di ragno|l sentiero dei nidi di ragno]]'', dove addirittura scrisse che «è al libro di [[Beppe Fenoglio|Fenoglio]] che volevo fare la prefazione, non al mio»?<ref name=":0">Da ''Beppe Fenoglio è la guida sicura nell'oscurità della nostra vita'', ''Domani'', 15 marzo 2022, p. 15.</ref>
* Non sapremo mai se Milton lo trovi o no, questo senso. Al lettore il compito di accompagnarlo nella sua corsa attraverso fango, nebbia, fucilazioni di ragazzini e le note di ''Over the Rainbow''. Ma non importa. La commozione che questo libro {{NDR|''Una questione privata''}} suscita ancora oggi in tanti lettori non è data da cosa Milton trovi, ma dalla sua ricerca. In essa siamo tutti suoi fratelli e sorelle. Anche noi, che pure non siamo stati partigiani e viviamo tanti anni dopo, arranchiamo proprio come lui alla cieca nel fango e nella nebbia della vita, commettendo errori, alcuni stupidi e altri fatali, ma pur sempre cercando. È li che quel "brocco brado" di [[Beppe Fenoglio|Fenoglio]] ci indica il senso: nel nostro reciproco riconoscerci di poveri umani accomunati dall'ostinato ricercare.<ref name=":0" />
 
==''Sangue giusto''==
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*– Ma lo sapete cosa sono i CIE {{NDR|Centri di identificazione e espulsione, ora chiamati CPR – Centri di permanenza per il rimpatrio}}, come quello dov'è finito il vostro parente? [...]<br />– Sono le nostre frontiere. Quelle che abbiamo fatto finta di togliere. Le sbarre e le terre di nessuno non ci sono più ma le abbiamo solo nascoste. Ora sono i CIE la frontiera d’Europa. I bastioni della nostra identità. Di noi che godiamo dello Stato di diritto e mica siamo nazisti, mica mettiamo gente innocente nei lager per quello che è – tipo perché è ebrea, o zingara. Però, guarda un po', nei CIE non ci finisci se commetti un reato. Ci finisci per quello che sei. Perché sei un clandestino. (p. 488)
*La sua era la debolezza paradossale dei dominatori: sanno ben poco dei dominati mentre questi ultimi, anche solo per necessità, sanno tutto di loro. (p. 492)
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==