Pantaleo Carabellese: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Pantaleo Carabellese==
*La proposizione, posta dai filosofi, ripetuta dal volgo, ma non creduta da nessuno, che io, in quanto io, sono un soggetto e non oggetto, e che le cose che mi stan davanti (al pensiero od ai sensi, non importa) sono oggetto e non soggetti, è falsa. Io, soggetto; ma il sole, la luna, l'ulivo, oggetto. Una tale proposizione, ripetuta da tutti, non è, in realtà, creduta da nessuno. Se creduta fosse da qualcuno, questi necessariamente sarebbe un [[Solipsismo|solipsista]], solipsista di fatto e non soltanto di dottrina, sarebbe cioè il solo, l'unico. Solipsista di fatto, perché tutti gli enti si presentano a lui, per quanto più o meno affini con lui, così come gli si presentano il sole e la luna, e quindi come oggetto, se l'oggettività sta in questo presentarsi di enti opposti a colui al quale si presentano, e separati da lui. Ed un solipsista conseguente non deve intendere nessuno e da nessuno deve essere inteso. Unico re di un morto universo deve finire certo col rinunziare al regno per vivere nell'universo e solo così, se mai, regnare.<ref>Da ''[https://archive.org/details/carabellese-critica-del-concreto/mode/1up Critica del concreto]'', Libreria Pagnini, Pistoia, 1921, cap. IV, pp. 102-103.</ref>
 
*Noi traiamo ''dal pensiero la certezza che l'essere è''; questo è principio inconfutabile. Ed è anche principio dell'[[Idealismo (filosofia)|idealismo]], giacché porta con sé necessariamente l'altro, pel quale ''l'essere è posto nel pensiero'', principio questo che caratterizza qualsiasi forma d'idealismo, che caratterizza l'idealismo stesso.<ref>Da ''[https://archive.org/details/carabellese-critica-del-concreto/mode/1up Critica del concreto]'', Libreria Pagnini, Pistoia, 1921, cap. II, p. 35.</ref>
 
==''Sulla vetta ierocratica del papato''==