Georges Sorel: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni di Georges Eugène Sorel: Mussolini italiano del XV secolo
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*Ho una grande paura che le elezioni conducano ad una camera favorevole ai [[fascismo|fascisti]] [...] Sono persuaso che i fascisti hanno per capo nascosto, ma reale, il re che nel 1915 ha spinto l'Italia a far la guerra nella speranza di distruggere il socialismo. (dalla lettera a Paul Delesalle del marzo 1921, in ''Lettres à Paul Delesalle'', Parigi, 1947, p. 215)
*I "fascisti" trattano i socialisti più o meno come i ''black and tans'' trattano i ''Sinn-feins'' e hanno fin qui il prestigio della violenza. [...] La [[Russia]] rimane il solo paese nel quale possa fermentare qualche lievito. [...] Occorre seguire con molta simpatia quello che fa Lenin. (dalla lettera a Guglielmo Ferrero del 13 marzo 1921; citato in ''Georges Sorel e Guglielmo Ferrero'', a cura di Mario Simonetti, "Il Pensiero politico", n. 1, 1972, p. 149)
*Il nostro Mussolini non è un socialista ordinario. Credetemi, lo vedremo forse un giorno alla testa di un battaglione sacro salutare con la spada la bandiera italiana. È un italiano del XV secolo. Un condottiero.<ref>Da Decio De Minicis, ''Vittorio Emanuele II - Dal regno all'impero'', Maglione editore, Roma, 1938, p. 130; citato in [[Romano Bracalini]], ''Vittorio Emanuele III il re "vittorioso"'', I edizione Oscar Biografie e storia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1987, cap. XI, p. 144.</ref>
*Le cose d'Italia mi sembra vadano assai male [...] Il disordine dei fascisti, che sopprimono lo stato di cui [Giolitti] pretende essere il difensore intransigente, ben potrebbero ricondurre l'Italia ai tempi del medio-evo. Non sembra che i fascisti siano più equilibrati dei futuristi. (dalla lettera a Mario Missiroli del 21 giugno 1921; citato in ''Lettere a un amico d'Italia'', a cura di M. Missiroli, Bologna, 1963, p. 308-309)