Porta Pila (Genova): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 4:
 
*''Faccia ridere, faccia rodere, | questo rudere è da radere.'' ([[Luigi Arnaldo Vassallo]])
*Quando fra mille anni i futuri archeologi scaveranno alla ricerca di Genova, davanti ai resti della Porta Pila rimarranno esterrefatti. Troveranno una porta di pietra di Finale, di fattura attribuibile a un certo Bartolomeo Bianco, con una statua in marmo dello Scorticone su fattura di un certo Domenico Fiasella, con ampio arco, portelle laterali, ma che dà accesso alla montagna. Nel millenovecento i genovesi vivevano ancora nelle grotte? Avevano città sotterranee? Quella della Porta Pila, la più bella tra le porte della città, è un po' la storia di tanti nostri monumenti, che passo passo vanno verso la rovina e l'inutilità, mentre l'orgoglio di Genova è proprio quello di mostrare monumenti viventi, fruibili, e non scheletri da museo. ([[Vito Elio Petrucci]])
*Ti apriva al sole, il mattino, coi suoi raggi che appena scivolati sulla prona schiena di Portofino erano già qui a dare il buongiorno. E tu eri la fronte d'una superba belva, quasi una sfinge, che pigramente allungava, come zampe, i bastioni delle Fronti Basse, fino al Bisagno. ([[Vito Elio Petrucci]])
 
==Voci correlate==
Line 12 ⟶ 14:
 
{{Genova}}
{{S}}
 
[[Categoria:Architetture di Genova]]