Pantaleo Carabellese: differenze tra le versioni

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→‎Sulla vetta ierocratica del papato: la distribuzione del paradiso ai crociati
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*La [[crociata]], mentre nella sua concezione è l'esplicazione logica del sentimento religioso e rientra quindi nel campo della sovranità religiosa che compete al pontefice, nell'attuazione poi dà agio a quest'ultimo di mostrare come e fin dove l'esercizio del potere spirituale porti al dominio delle cose temporali. La lunghezza del viaggio da imprendere, i pericoli cui si andava soggetti, mettevano in grave rischio i beni che i crociati lasciavano in patria, e che gli avidi vicini avrebbero cercato di appropriarsi. A ciò dovrà por riparo la santa sede, che era l'ispiratrice della grande guerra. Perciò i crociati erano presi sotto l'apostolica protezione, e tutti i loro beni erano affidati all'apostolica sede, la quale {{sic|avea}} il dovere di conservar integri questi ultimi fino al ritorno di colui, cui appartenevano, ovvero fino a che l'accertamento della morte di lui l'autorizzasse ad investirne gli eredi. Parecchi principi quindi, quando ebbero a temere per i loro stati, cercarono salvare il pericolante possesso col metterlo sotto la tutela pontificia, prendendo la croce, ma rimandando poi di anno in anno la loro partenza. (Parte seconda, cap. I, p. 73-74)
 
*A coloro che si fossero recati in terra santa non a spese proprie ma altrui, ed a quelli che non potendosi recare personalmente avessero mandato a proprie spese un numero di uomini adeguato alle loro ricchezze, Innocenzo {{NDR|III}} concedeva l'indulgenza plenaria dei peccati. A quelli poi che in persona ed a proprie spese avessero affrontati gl'incomodi del viaggio ed i pericoli della guerra, bisognava concedere qualcosa di più, ed Innocenzo prometteva loro «un maggior grado di beatitudine, augmentum aeternae salutis, nella retribuzione dei giusti.». Il paradiso, divenuto cosa del papa, era distribuito in misura maggiore o minore, secondo il relativo merito dei fedeli, dal papa che così assegnava quasi il posto da concedersi in esso a ciascuno. (Parte seconda, cap. I, p. 75)
 
==Note==