Europa orientale: differenze tra le versioni

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Citazioni sull''''Europa orientale'''.
 
*La geografia dell'Europa orientale è nemica della continuità politica. Le ampie pianure, aperte all'invasione di altri popoli, le buone vie di comunicazione e le popolazioni vastamente disperse nel territorio contribuiscono a creare un ambiente in cui gli stati si formano con facilità, sopravvivono a costo di dure lotte e assai di rado conoscono un grande sviluppo. È una geografia che favorisce l'esistenza di vasti e fragili imperi, esposti continuamente al pericolo di attacchi esterni e rivolte interne. Nel nostro millennio, essi sono nati e scomparsi con sorprendente rapidità: inizialmente, i confini della Grande Polonia raggiunsero in breve tempo il Mare del Nord e il Danubio, le paludi del Pripjat e la foresta boema. Simili effimere egemonie furono stabilite dai mongoli nel XIII secolo, dalla Polonia-Lituania nel XIV e, sull'altra riva del Dnepr, dalla Polonia e dalla Moscovia nel XV secolo. Dopo un periodo di relativa stabilità prolungatosi per quasi tutta l'epoca moderna, durante il quale l'area fu contesa tra gli Asburgo, gli ottomani e i russi, la regione è tornata, in questo secolo, alle vecchie abitudini, con l'improvvisa ascesa e caduta del Terzo Reich e dell'impero sovietico. Non è improbabile che i custodi del museo galattico del futuro paragoneranno il campo di battaglia dell'Europa orientale a un «pianeta folle», sconvolto da turbinose fluttuazioni climatiche, uragani cosmici e movmentimovimenti sismici. ([[Felipe Fernández-Armesto]])
 
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