Julius Evola: differenze tra le versioni

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+ Incipit, raccolgo in sezione, fix testo, per una citazione lascio il link predisposto da un altro utente, non essendomi visibile in Anteprima, se non nell'introduzione ove è citata in parte in corsivo (di Evola? o, più probabilmente, di Bonavecchio?).
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*[...] non crediamo di sbagliarci dicendo che il significato più profondo dello [[sci]] è il seguente: la sensazione istintiva di paura fisica, col moto riflesso di un trarsi indietro o di aggrapparsi a qualcosa, che sorge nell'istante del cadere, viene vinta e trasformata in una sensazione di ebrezza, di piacere, e sviluppata nell'impulso a andare ancor più veloci e a giuocare in ogni modo con la velocità e l'accelerazione che ai corpi imprime la forza di gravità. Così lo sci, sotto questo aspetto, vorremmo proprio definirlo come ''una tecnica, un giuoco e una ebrezza della caduta''. Praticando questo sport si sviluppa di certo una forma di audacia o intrepidezza fisica, ma è una forma tutta speciale, ben distinta dall'audacia dell'alpinista, anzi ad essa opposta come significato: è una forma, diciamolo pure, «moderna». (da ''Psicanalisi dello sci'', p. 61)
*I ritmi accelerandosi, l'«umanismo» doveva percorrere la via che, volendo usare i simboli dianzi ricordati, da Prometeo conduce a Epimeteo. Il mondo moderno che sta prendendo forma non conosce il Prometeo liberato in senso positivo, cioè il Prometeo liberato attraverso Eracle (anticamente Eracle stette a significare l'uomo, l'eroe, che ha fatto l'altra scelta, quella di essere un alleato delle forze olimpiche). Esso conosce il Prometeo al quale sono state tolte le catene e che è stato lasciato libero di andare per la sua via affinché si glori della sua miseria e della tragedia di una esistenza soltanto umana – o, per dir meglio, dell'esistenza considerata da uno sguardo soltanto umano – giungendo al punto in cui, avendo finito col perdere il gusto per questa specie di autosadismo della sua «grandezza tragica», si tuffi nell'esistenza ottusa propria all'umanità epimeteica la quale in mezzo allo splendido, titanico spettacolo di tutte le umane conquiste dei tempi ultimi, conosce soltanto le discipline proprie agli animali da lavoro e la {{sic|demonìa}} dell'economia. La formula usata da una nota ideologia è appunto l'«umanismo integrale» come «umanismo del lavoro», quale «senso della Storia». Il Ciclo si chiude. (da ''Il riso degli dèi'', p. 95)
 
==''Imperialismo pagano''==
===[[Incipit]]===
L'attuale «civilizzazione» dell'Occidente è in attesa di un rivolgimento sostanziale, senza il quale essa è destinata, prima o dopo, a fracassarsi la testa.
 
===Citazioni===
*È assolutamente un errore che l'imperio si possa costruire sulla base di fattori economici, militareschi, industriali e anche “ideali”. L'''Imperium'', come secondo la concezione iranica e romana, è qualcosa di trascendente, e lo realizza soltanto chi abbia la potenza di trascendere la piccola vita dei piccoli uomini, con i loro appetiti, con i loro gretti orgogli nazionali, con i loro “valori” “non valori” e Dei. (da [https://www.centrostudilaruna.it/alle-fonti-dellidea-di-impero.html ''Imperialismo pagano'', Edizioni Mediterranee, Roma 2004])
 
==''Orientamenti''==