Julius Evola: differenze tra le versioni

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*In [[Trilussa]] si deve riconoscere un carattere, che si mantenne uguale a se stesso sia prima che durante il fascismo e che ebbe in proprio il coraggio della verità. [...] Di Trilussa, io ero amico, ed egli ben sapeva come le mie idee fossero tutt'altro che democratiche. Non basta. Trilussa stesso non giudicava antifascista l'orientamento delle sue satire e della sua poesia, nelle loro incidenze politiche. (da [http://www.pannunziomagazine.it/trilussa-un-autore-politicamente-scorretto-nel-70-della-scomparsa-di-achille-ragazzoni/ ''Una favola su Trilussa'', ''Roma'', 23 gennaio 1972]; disponibile su ''[http://www.heliodromos.it/index.php?option=com_content&view=article&id=203:evola Heliodromos.it]'')
*La vita deve esser volontà diretta da un pensiero [...]. (da [https://books.google.it/books?id=kJDLCQAAQBAJ&pg=PA128&dq=La+vita+deve+esser+volont%C3%A0+diretta+da+un+pensiero&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwi4_dbK3pP2AhVfQvEDHTMVCLcQ6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=La%20vita%20deve%20esser%20volont%C3%A0%20diretta%20da%20un%20pensiero&f=false ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, Roma 2013, p.128])
*[...] non crediamo di sbagliarci dicendo che il significato più profondo dello [[sci]] è il seguente: la sensazione istintiva di paura fisica, col moto riflesso di un trarsi indietro o di aggrapparsi a qualcosa, che sorge nell'istante del cadere, viene vinta e trasformata in una sensazione di ebrezza, di piacere, e sviluppata nell'impulso a andare ancor più veloci e a giuocare in ogni modo con la velocità e l'accelerazione che ai corpi imprime la forza di gravità. Così lo sci, sotto questo aspetto, vorremmo proprio definirlo come ''una tecnica, un giuoco e una ebrezza della caduta''. Praticando questo sport si sviluppa di certo una forma di audacia o intrepidezza fisica, ma è una forma tutta speciale, ben distinta dall'audacia dell'alpinista, anzi ad essa opposta come significato: è una forma, diciamolo pure, «moderna».<ref>Da ''L'arco e la clava'', con un saggio introduttivo di Giorgio Galli, Edizioni Mediterranee, Roma, 1995, [https://books.google.it/books?id=HTGVODCfBzIC&lpg=PA60&ots=DYNyylzVGb&dq=&pg=PA61#v=onepage&q&f=false p. 61]. ISBN 88-272-1087-3</ref>
*Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai.<ref>Citato in Mario Caprara, Gianluca Semprini, ''Neri! La storia mai raccontata della destra radicale, eversiva e terrorista'', Newton Compton editori, 2012, [http://books.google.it/books?id=ieO_d2Nz-Y8C&pg=PT151 p. 151]. ISBN 8854146951.</ref><ref>La citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] anche a [[Giorgio Almirante]] e [[Moana Pozzi]]. Almirante aveva fatto apporre la frase su un poster destinato alle sedi dell'MSI e l'aveva utilizzata come frase conclusiva del suo libro ''Autobiografia di un fucilatore''. Moana Pozzi invece amava ripetere questa frase nel periodo in cui si occupava dell'edizione di un giornale erotico, poco prima di morire. Una frase simile è di [[Martin Lutero]]: «Bisogna lavorare come se si volesse vivere in eterno, ma vivere come se dovessimo morire adesso».</ref>
*Per un organizzarsi davvero efficace delle forze nazionalmente orientate una delle condizioni preliminari è il superamento del personalismo. Il personalismo è fra le disposizioni infelici del popolo italiano, specie nei suoi strati intellettuali, ed esso oggi persiste e si afferma anche fra i gruppi a noi idealmente più vicini, con effetti visibili e deprecabili di frazionamento, di dispersione delle energie, di distorsione. (da [https://www.centrostudilaruna.it/il-flagello-del-personalismo.html "''Il flagello del personalismo''", «Rivolta Ideale», 1951])
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*La creazione di uno Stato nuovo e di una civiltà nuova sarà sempre cosa effimera quando l'uno e l'altra non abbiano per substrato un uomo nuovo. (p. 198)
*Per le crisi che hanno travagliato e che travagliano la vita dei popoli moderni vengono addotte cause varie cause: storiche generali, sociali, economico-sociali, politiche, morali, culturali e via dicendo, a seconda dei punti di vista. Tuttavia è da porsi un problema superiore ed essenziale: sono, queste, sempre le cause prime, e hanno un carattere automatico come quelle del mondo fisico? E nel quadro di una simile problematica che si definisce il concetto della "guerra occulta". È, questa, la guerra condotta insensibilmente da quelle che, in genere si possono chiamare le forze della sovversione mondiale, con mezzi e in circostanze ignorati dalla corrente storiografia. [...] Ma se si considerano i veri agenti della storia negli speciali aspetti di questa, di cui ora stiamo trattando, le cose stanno diversamente: qui non si può parlare né di subconscio né inconscio, qui noi abbiamo invece a che fare con forze intelligenti le quali sanno benissimo che cosa vogliono e quali sono i mezzi più acconci per il raggiungimento - quasi sempre indiretto di quel che vogliono. La terza dimensione della storia non deve dunque esser fatta svaporare nella nebbia di astratti concetti filosofici e sociologici, ma va pensata come "un dietro le quinte" dove operano precise "intelligenze".
 
==''L'arco e la clava''==
 
===[[Incipit]]===
Le tracce sussistenti – spesso ancor solo nella pietra – di alcune grandi civiltà delle origini racchiudono spesso un significato di rado avvertito. Dinanzi a quel che resta del più antico mondo greco-romano e poi più oltre, dell'Egitto, della Persia, della Cina, fino a giungere ai misteriosi e muti monumenti megalitici sparsi fra deserti, lande e foreste come ultime emergenti e immobili vestigia di mondi sommersi e travolti – e, come limite nella direzione opposta nel corso della storia, fino ad alcune forme del Medioevo europeo: dinanzi a tutto ciò viene da chiedersi se il miracoloso resistere al tempo di tali testimonianze, oltre ad esser dovuto ad un concorso favorevole di circostanze esteriori, non racchiuda anche il significato di un simbolo.
 
===Citazioni===
*[...] non crediamo di sbagliarci dicendo che il significato più profondo dello [[sci]] è il seguente: la sensazione istintiva di paura fisica, col moto riflesso di un trarsi indietro o di aggrapparsi a qualcosa, che sorge nell'istante del cadere, viene vinta e trasformata in una sensazione di ebrezza, di piacere, e sviluppata nell'impulso a andare ancor più veloci e a giuocare in ogni modo con la velocità e l'accelerazione che ai corpi imprime la forza di gravità. Così lo sci, sotto questo aspetto, vorremmo proprio definirlo come ''una tecnica, un giuoco e una ebrezza della caduta''. Praticando questo sport si sviluppa di certo una forma di audacia o intrepidezza fisica, ma è una forma tutta speciale, ben distinta dall'audacia dell'alpinista, anzi ad essa opposta come significato: è una forma, diciamolo pure, «moderna».<ref>Da (da ''L'arcoPsicanalisi edello la clavasci'', con un saggio introduttivo di Giorgio Galli, Edizioni Mediterranee, Roma, 1995, [https://books.google.it/books?id=HTGVODCfBzIC&lpg=PA60&ots=DYNyylzVGb&dq=&pg=PA61#v=onepage&q&f=false p. 61]. ISBN 88-272-1087-3</ref>)
*I ritmi accelerandosi, l'«umanismo» doveva percorrere la via che, volendo usare i simboli dianzi ricordati, da Prometeo conduce a Epimeteo. Il mondo moderno che sta prendendo forma non conosce il Prometeo liberato in senso positivo, cioè il Prometeo liberato attraverso Eracle (anticamente Eracle stette a significare l'uomo, l'eroe, che ha fatto l'altra scelta, quella di essere un alleato delle forze olimpiche). Esso conosce il Prometeo al quale sono state tolte le catene e che è stato lasciato libero di andare per la sua via affinché si glori della sua miseria e della tragedia di una esistenza soltanto umana – o, per dir meglio, dell'esistenza considerata da uno sguardo soltanto umano – giungendo al punto in cui, avendo finito col perdere il gusto per questa specie di autosadismo della sua «grandezza tragica», si tuffi nell'esistenza ottusa propria all'umanità epimeteica la quale in mezzo allo splendido, titanico spettacolo di tutte le umane conquiste dei tempi ultimi, conosce soltanto le discipline proprie agli animali da lavoro e la {{sic|demonìa}} dell'economia. La formula usata da una nota ideologia è appunto l'«umanismo integrale» come «umanismo del lavoro», quale «senso della Storia». Il Ciclo si chiude. (da ''Il riso degli dèi'', p. 95)
 
==''Orientamenti''==
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==Bibliografia==
*Julius Evola, ''Cavalcare la tigre'', All'Insegna del Pesce d'Oro-Vanni Scheiwiller, 1961.
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=a5DLCQAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PA90&dq=&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Gli Uomini e le Rovine e Orientamenti]'', con un saggio introduttivo di [[Alain de Benoist]], Edizioni Mediterranee, Roma, 2013. ISBN 978-88-272-2278-2
*Julius Evola, ''[https://books.google.it/books?id=HTGVODCfBzIC&lpg=PA60&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false L'arco e la clava]'', saggio introduttivo di [[Giorgio Galli]], Edizioni Mediterranee, Roma, 1995. ISBN 88-272-1087-3
*Julius Evola, ''La Metafisica del sesso'', Edizioni Mediterranee, 1994.
*Julius Evola, ''La tradizione ermetica'', Edizioni Mediterranee, 1996.